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«Pizze» e «birra» consegnati a domicilio h24, ma in realtà era droga: sette arresti ad Altamura

 
Redazione online

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Le indagini partite dalla denuncia di due genitori dopo la scomparsa del figlio tossicodipendente che andò in crisi d'astinenza, poi ritrovato

Mercoledì 09 Aprile 2025, 08:01

È partita dalla denuncia di scomparsa da parte dei genitori di un giovane tossicodipendente in crisi di astinenza, successivamente ritrovato, l'indagine che ha portato i carabinieri della compagnia di Altamura, in provincia di Bari, ad arrestare questa mattina sette persone per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, hashish e marijuana. Ad operare sul campo i militari del Comando Provinciale, coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Modugno e dal 6° Nucleo Elicotteri di Bari e con il supporto dei reparti territoriali, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare (5 in carcere e 2 ai domiciliari), emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di altrettanti indagati ritenuti dediti allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari e condotte nel periodo da febbraio a settembre 2023 dalla Sezione Operativa della Compagnia di Altamura, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza sulle attività di vendita della droga commissionata anche da consumatori provenienti da comuni limitrofi. Il giovane consumatore di droghe venne trovato nell’abitazione di un suo amico, anch’esso assuntore. Le attività investigative sono state accompagnate da ulteriori approfondimenti, avallati dalla Procura, con l’ausilio di attività di intercettazione e con l’istallazione di telecamere nei pressi delle aree di spaccio.

Attraverso l’ulteriore azione investigativa è stato possibile accertare la presenza sul territorio di numerose persone che, in concorso tra loro, ma senza un vincolo associativo, avevano svolto una fiorente attività di spaccio di stupefacenti. La droga richiesta e poi ceduta con le modalità dello spaccio “itinerante”, per eludere sospetti in eventuali intercettazioni, veniva chiamata con nomi convenzionali. Dalle intercettazioni sono emersi gli appellativi di “birra – birretta - birrona” o “mano – pizze - chiara” per definire rispettivamente il tipo di droga ed il quantitativo di sostanza richiesto. Singolare è il commento degli indagati che esaltano il buon andamento degli affari di spaccio con la tecnica della “consegna a domicilio”, come veri e propri “rider” attivi di giorno e di notte: “Noi andiamo forte - si ascolta in una intercettazione - perchè siamo presenti 24 ore su 24……… Se tu invece tutta la mattina lo spegni (in riferimento al telefono dedicato allo spaccio) le persone le perdiamo tutte quante”.

Il quadro indiziario raccolto dai carabinieri è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Nel corso dell’indagine, che ha permesso di contestare agli indagati ben 124 episodi di spaccio, a riscontro delle captazioni e di tutti gli elementi acquisiti, sono state arrestate nella flagranza del reato 9 persone, 1 deferito in stato di libertà, 20 assuntori segnalati all’Ufficio territoriale del governo; sequestrata una coltivazione con 510 piante di marijuana per complessivi 48 chilogrammi, e poi 101 grammi di cocaina, 100 di hashish.

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