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San Nicola, a Bari il prelievo della Sacra Manna con Mons. Satriano e cardinale Pizzaballa

San Nicola, a Bari il prelievo della Sacra Manna con Mons. Satriano e cardinale Pizzaballa

 
Redazione online (video Donato Fasano)

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Il patriarca di Gerusalemme: «San Nicola e Bari possono essere luogo libero, dove le Chiese e le chiese orientali soprattutto, possono sentirsi a casa»

Giovedì 09 Maggio 2024, 19:53

BARI - Battute finali per la sagra di San Nicola 2024 a Bari: saltato ufficialmente lo spettacolo di fuochi d'artificio sul lungomare, si è svolta invece regolarmente nella Basilica la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa O.F.M., Patriarca latino di Gerusalemme, insieme con Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Delegato Pontificio per la Basilica. Svolto il prelievo della Santa Manna.

PIZZABALLA: MONDO ORTODOSSO DIVISO, SAN NICOLA OASI

«Parlare di pace adesso non ha molto senso. È fuori dalla realtà. In questo momento bisogna parlare di cessate il fuoco, di cessazione delle ostilità». Lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa arrivato a Bari per la festa di San Nicola. Il cardinale ha spiegato ai cronisti che gli hanno fatto domande sulla guerra in Medioriente che «per la pace ci vorrà molto tempo, bisognerà curare le ferite, c'è molto lavoro da fare». "Però - ha aggiunto - la prima cosa» da fare «adesso perché la pace sia una parola credibile è cessare le ostilità».
«Bari è una città aperta all’Oriente e ci ricorda che in questa guerra terribile, in questa situazione di grande divisione, di grandi lacerazioni, bisogna lavorare per costruire relazioni. Non è il momento di erigere barriere ma di abbattere barriere». «Bisogna essere - ha suggerito - molto reali perché non sarà semplice», mettere fine alle ostilità, «non confondere la pace con la vittoria».

«Compito della Chiesa non è mediare perché ci sono già dei mediatori. Il compito della Chiesa è creare gli spazi per la mediazione, aiutare, facilitare e creare occasioni perché il rapporto, il negoziato possa essere facilitato». Lo ha detto a Bari il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se è ipotizzabile una missione del presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi in Medioriente come avvenuto in Ucraina e Russia.

In Medioriente «c'è una situazione troppo complessa - ha evidenziato - e il negoziato comunque è in salita perché le due parti sono molto distanti l’una dall’altra». «C'è una forte pressione internazionale come tutti sappiamo ma c'è anche molta stanchezza nella popolazione, ci sono anche molte durezze da parte di entrambi e mi auguro che prevalga un minimo di buon senso, anche con la pressione internazionale soprattutto degli Stati Uniti», ha continuato il cardinale.
A proposito della partecipazione del Pontefice ai lavori del G7 che si terranno a giungo in Puglia nella sessione dedicata alla intelligenza artificiale, il cardinale ha sottolineato che "Papa Francesco è un leader carismatico, spirituale ha la sua voce, una voce importante. Credo che questa situazione ci ricordi che l’economia, la politica, i media sono una voce importante ma senza una voce dello spirito, senza uno che tenga unite tutte queste dimensioni, si rischia di costruire la casa sulla sabbia non sulla roccia».

«La situazione nel mondo ortodosso ahimè, penso sia un dato evidente, è molto fragile, molto divisa. Non solo in Ucraina. È una situazione molto dolorosa di divisione. E San Nicola è un’oasi in questo senso, perché è molto amato da tutte le Chiese». Lo ha detto da Bari, il patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. "San Nicola e Bari possono essere luogo libero, dove le Chiese e le chiese orientali soprattutto, possono sentirsi a casa», ha concluso.

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