Sabato 06 Settembre 2025 | 15:10

Elly Schlein in piazza Umberto a Bari: «Strada dell'unità rotta da altri». Leccese: «Da Conte e Laforgia solo ultimatum» VD/FT

 
Redazione online (Video/Foto Donato Fasano)

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Redazione online (Video/Foto Donato Fasano)

Nonostante l'annullamento delle consultazioni di domenica dei dem, la segretaria del Pd è nel capoluogo pugliese per un comizio

Venerdì 05 Aprile 2024, 19:38

21:03

BARI - È appena arrivata sul palco di Piazza Umberto a Bari, la segretaria del Pd, Elly Schlein. Nonostante le evoluzioni delle ultime ore, con la nuova inchiesta per corruzione elettorale prima e l'annullamento delle primarie di domenica, la Schlein scende comunque in campo per confrontarsi con la piazza barese a sostegno del candidato dem Vito Leccese.

A confermare la presenza di Schlein è stato, sui social, il segretario del Pd pugliese, Domenico De Santis, mentre lo stesso Leccese, sempre su Fb, è tornato sulla questione delle primarie saltate, ribadendo l'intenzione di restare in campo.

La diretta

Leccese: «Voto di scambio è un danno enorme per democrazia»

«Qualcuno dice che sottovaluto le inchieste di questi giorni. Niente affatto. La mia prima manifestazione, da consigliere comunale, fu contro il voto di scambio. E da parlamentare ho votato l’introduzione dell’articolo 416 ter, scambio elettorale politico mafioso. Sono perfettamente consapevole del danno enorme che queste pratiche fanno alla democrazia». Lo ha detto il candidato sindaco del centrosinistra di Bari, Vito Leccese (sostenuto da Pd e Verdi), dal palco dell’evento 'Andiamo'.
Leccese ha evidenziato che «ci attendono 62 giorni di campagna elettorale, è meglio che nessuno sventoli la bandiera della verginità, perché a trovare trasformisti anche dalla parte di chi si professa l’eroe della purezza si fa molto presto». «Non si nascondono nemmeno, bisogna dirlo - ha detto -. Sono persone con un curriculum da voltagabbana talmente prestigioso che potremmo chiedere all’università qui dietro di dargli una laurea ad honorem in trasformismo».

«Sono fiero di rappresentare la continuità con Decaro»

«Se lui (Michele Laforgia, ndr) ha tutto il diritto di rivendicare discontinuità, io sono fiero di poter rappresentare la continuità con questa amministrazione».
«Oggi - ha aggiunto Leccese - per dimostrare quanto sia solido quel filo rosso che lega questi vent'anni, l’amministrazione di Antonio Decaro si chiude con un progetto straordinario, che nasce proprio lì, da quell'orizzonte liberato dagli ecomostri, e trasforma sei chilometri di quella costa degradata nel parco urbano più grande e più verde di tutta la Puglia». «Bari - ha precisato - dal 2004 continua a cambiare in meglio. I teatri riaperti, l’amianto bonificato, i parcheggi di scambio, le ztl e le zsr, le centinaia di piccoli grandi cantieri che hanno cambiato la città». «E chi ci accusa di raccontare sempre e solo i successi di questa amministrazione - ha aggiunto - forse fa finta di non vedere quante volte abbiamo chiesto scusa, per i ritardi o per le cose andate male. Sì, perché noi abbiamo dei limiti. E non ce ne vergogniamo». Ma, ha detto, «una cosa è ammettere gli errori, e cercare di correggerli. Un’altra cosa è raccontare che questa città sta morendo. Questa strategia, questo continuo denigrare la città, è un’arma puntata contro Bari». Parlando del centrodestra, Leccese ha spiegato che «il problema non è che non hanno il candidato. Il problema è che non hanno una classe dirigente, non hanno un programma, non hanno un’idea per la città. Hanno soltanto una cosa: hanno una voglia matta di vincere le elezioni a tavolino».

«Io e Michele Laforgia, con la nostra storia, saremmo stati i garanti della correttezza e della trasparenza del voto. Invece, secondo Conte, un’inchiesta che riguarda il voto di scambio improvvisamente diventa il motivo per interrompere le primarie di Bari. Se il ragionamento è che siccome esiste il voto di scambio, non facciamo le primarie, a maggior ragione dovremmo annullare le secondarie», ha sottolineato il candidato sindaco del centrosinistra per le amministrative di Bari, Vito Leccese (sostenuto da Pd e Verdi), dal palco dell’evento 'Andiamo'.

«Che fa Conte, ritira i candidati del Movimento 5 Stelle anche dalle amministrative di giugno? - ha aggiunto - Anche dalle europee? Ovviamente no». Leccese ha spiegato che «c'è qualcuno a cui non interessa minimamente il destino della città di Bari. C'è qualcuno a cui interessa solo speculare sulla nostra città per un calcolo elettorale». Leccese ha inoltre ringraziato Elly Schlein e Angelo Bonelli per essere arrivati a Bari.

«Da Conte e Laforgia solo ultimatum»

«Ho provato in più circostanze, fino a ieri, a individuare una soluzione unitaria. Soluzione unitaria che per me vuol dire che ognuno dei contendenti fa un passo indietro per fare posto a un nome diverso che metta tutti d’accordo. Ma mi sa che dall’altra parte hanno un’idea diversa della parola unità». 

«Anche ieri dal palco - ha aggiunto Vito Leccese - mi è sembrato chiaro che la ricerca dell’unità fosse poco più che una formula retorica buona per un comizio. In realtà il messaggio, chiaro, l'ha espresso proprio Conte dal palco: Niente primarie, il nostro candidato è Laforgia. Poi l’ha ribadito lo stesso candidato, che in sostanza ha detto: E’ necessario trovare una soluzione unitaria, e la soluzione unitaria non posso che essere io». «Questa - ha detto Leccese - non si chiama mediazione, questa si chiama imposizione. Questa non si chiama soluzione unitaria, questo si chiama ultimatum. E noi siamo stanchi di subire ultimatum. Non avete nessuna superiorità né morale, né culturale, per dare ultimatum, non siete i duri e puri, non siete i supereroi, non siete gli eletti. Per essere gli eletti, dovreste quantomeno farvi eleggere, invece di annullare le elezioni».

Le dichiarazioni di Francesco Boccia

«La classe dirigente va selezionata, le verifiche interne le facciamo e quando qualcuno sbaglia, paga. E’ una regola di vita che ci siamo sempre imposti». Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia a Bari dove partecipa, con la segretaria del partito Elly Schlein, alla manifestazione a sostegno del candidato sindaco Vito Leccese (Pd e Verdi). Il riferimento di Boccia è agli arresti di ieri per associazione per delinquere per voto di scambio che hanno portato alle dimissioni dell’assessora pugliese ai Trasporti Anita Maurodinoia, che si è dimessa dall’incarico e dal Pd.

«La Puglia vent'anni fa - ha detto Boccia - era una terra che tutti voi conoscete. Questa città aveva il Petruzzelli che era un rudere, aveva un muro sul mare, che si chiamava Punta Perotti, aveva la Fibronit che inquinava e c'era una donna straordinaria che con Vito Leccese si batteva per chiudere quella fabbrica e bonificarla e si chiamava Maria Maugeri». «In questi vent'anni Bari e la Puglia sono diventati un modello. Tutto questo non ce lo faremo infangare da gente - ha concluso Boccia - che ha solo calpestato la dignità dei baresi. Dopodiché chi ha sbagliato anche dentro casa nostra paga. Su questo potete starne certi». Dispiaciuto per le divisioni con i Cinque Stelle? Capita, Capita. Non sarà nè la prima nè l’ultima volta succede».

Il comizio di Elly Schlein

«Sono qui da segretaria del Pd a confermarti tutta la nostra fiducia e il nostro supporto. Siamo al tuo fianco e pronti a sostenerti nella sfida delle elezioni di giugno. Pronti a sostenerti se vorrai tentare la strada dell’unità che ieri altri hanno rotto». Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein dal palco di Bari rivolgendosi a Vito Leccese. «Abbiamo sempre lavorato per l’unità. Perché - ha aggiunto - ci serve a costruire l’alternativa alle destre. È più facile distruggere che costruire». Più avanti la leader ha detto: «mi dispiace della scelta unilaterale dei 5s senza trovare una soluzione».

«Confermo la nostra fiducia e il nostro supporto a Vito Leccese, è una persona perbene, specchiata, si è sempre messa al servizio della sua comunità con competenza e generosità». 
«Siamo al tuo fianco - ha detto Schlein rivolgendosi a Leccese - e pronti a sostenerti in questa sfida per il futuro della città. Ti dico che siamo pronti a sostenerti anche se vorrai tentare la strada dell’unità dialogando con Michele Laforgia (l'altro candidato, ndr) per sanare una spaccatura che loro hanno creato». «Noi - ha detto - a differenza di altri abbiamo lavorato per l’unità, anche ieri all’altro candidato (Michele Laforgia, ndr) abbiamo proposto di fare entrambi un passo indietro per fare un passo in avanti, ma la risposta è stata negativa da parte di chi aveva già architettato conferenze stampa in luoghi confiscati alla mafia grazie al Pd». «Per me - ha aggiunto - l’avversario è questa destra, questo governo, Giorgia Meloni».

«Non mi scompongo per gli attacchi che arrivano a me, ma non sono disposta a tollerare quelli che arrivano alla nostra comunità». 
«Ieri nei corridoi romani già sentivo girare la voce che non sarei venuta da voi - ha aggiunto - invece sono qui con voi e ci metto la faccia, perché questa battaglia la facciamo insieme contro chi vuole inquinare la politica». «Io - ha spiegato - a differenza di altri sono una persona che mantiene gli impegni presi, in politica se perdi questo hai perso tutto».

«Chi ha iniziato a fare politica con palazzo Chigi capisco che non abbia dimestichezza con la militanza e con i gazebo. Pretendo però che si abbia rispetto. È una sberla per tutta la gente perbene che si stava preparando ad andare a votare. È un’illazione dire che entrambi i candidati si potessero avvalere di mezzi poco trasparenti». Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein dal palco di Bari, riferendosi alla scelta di Giuseppe Conte. «Così - ha aggiunto - aiutano la destra. Abbiamo bisogno di una politica che guardi alle prossime generazioni e non i sondaggi. Sulla legalità non accettiamo lezioni di moralità da nessuno».

«Sono qui perché questa città non merita di venire macchiata per intero dal malaffare che vorrebbe condizionarla, vedo fra di voi persone che si rimboccano le maniche ogni giorno per non lasciare un centimetro alle mafie» ha aggiunto la segretaria dem.

«Non permettete a nessuno - ha detto alla folla - di farvi ficcare nel calderone di una melma indistinta, perché noi siete l'antidoto alla melma». «Non è contrastando la democrazia - ha detto - che si toglie spazio a chi vorrebbe contrastarla». Schein ha poi ringraziato il sindaco Antonio Decaro, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, perché «Bari in questi anni è rianimata grazie allo sforzo delle amministrazioni». Ha però chiarito che bisogna «alzare il livello di guardia. Le inchieste sul voto di scambio sono gravissime e feriscono chi si impegna ogni giorno per restituire dignità in un Paese in cui la metà dei cittadini non va più a votare». «Noi - ha aggiunto - non siamo immuni ai tentativi di infiltrazione, ma dobbiamo diventarlo».

«Abbiamo bisogno - ha aggiunto Schlein - di una politica che guardi più alle prossime generazioni che alle prossime elezioni o ai sondaggi. Far saltare le primarie a tre giorni dal voto è una sberla per le persone perbene che domenica si preparavano a votare per Vito (Leccese, ndr) o per Michele (Laforgia, ndr) ed è un’illazione che i due candidati si potessero avvalere di metodi non corretti». Schlein ha precisato di non accettare «il pregiudizio che chi abita a Bari vecchia non sia in grado di esprimere un voto libero».

«Non accettiamo voti sporchi o comprati»

«Noi non accettiamo voti sporchi o comprati, non ci interessano, li vogliamo lontani. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali non deve trovare nel Pd un centimetro per inserirsi, deve trovare le porte chiuse». Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, dal palco dell’iniziativa 'Andiamo' a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra per le amministrative di Bari (sostenuto anche dal Pd), Vito Leccese.
«Questo è il Partito democratico che stiamo ricostruendo - ha aggiunto -. Ci siamo presi l’impegno di cambiare questo partito, su questa linea e sulla legalità non indietreggiamo e non accettiamo lezioni di moralità da nessuno». Schlein ha ringraziato la magistratura «per il suo lavoro», precisando che «non siamo come la destra che attacca la magistratura salvo quando vuole strumentalizzarne il lavoro per colpire una buona amministrazione a due mesi dal voto».

«Vogliamo tenere le porte del partito aperte alle energie migliori. In questo chiedo uno sforzo in più ai nostri amministratori: tenete lontano i trasformisti. Quelli che si muovono per convenienza lasciateli di là, che stiamo bene senza». 

Schlein ha poi annunciato ai baresi i prossimi passi: «Faremo una battaglia sul diritto fondamentale alla casa, il governo Meloni ha cancellato un fondo per l’affitto mettendo le persone in difficoltà - ha detto -. E non ha fatto nulla per chi ha visto schizzare il mutuo». La segretaria ha annunciato anche "battaglia sulla rigenerazione urbana, che vuol dire anche attivare comunità», plaudendo il Comune di Bari perché «state raddoppiando gli asili nido, e fa la differenza perché dove mancano quei servizi le donne rinunciano a lavorare ed è un danno per la società e l’economia». «Dobbiamo mettere più attenzione alle politiche sociali - ha aggiunto - e all’ambiente». «Su questo - ha chiarito - dobbiamo fermare le destre che avanzano, che non avendo altri argomenti hanno cercato di far saltare il banco mettendo tutta Bari alla gogna. Sarà la gente di Bari a spedire questa strumentalizzazione al mittente».

«Vogliamo dare più peso al voto dei cittadini? Cambiamo la legge elettorale e diamo ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti». 

Schlein ha inoltre evidenziato che «la destra è quella che ha messo il merito nel nome del ministero, senza dire nulla sulla scuola pubblica» e che porta avanti «una devastante autonomia differenziata che dobbiamo fermare con tutta la nostra forza». Per Schlein la destra è anche quella «che ha cancellato il reddito di cittadinanza con 5,7 milioni di poveri perché pensa che la povertà sia una colpa individuale» e che sta «cercando di smantellare la Costituzione, la Repubblica parlamentare, perché hanno in mente l’uomo solo al comando, ma questo Paese ha già dato». La segretaria ha poi ricordato che «hanno occupato militarmente la Rai che invece andrebbe riformata e che rischiamo di vedere una partecipata dello Stato vendere un’agenzia di stampa a un parlamentare», per questo ha espresso "solidarietà ai giornalisti dell’Agi». «Dicono che bisogna mettere una quota nelle classi perché non si può avere più del 20% di stranieri - ha poi affermato - ma nelle scuole ci sono bambini che hanno diritto a un’istruzione di qualità e il 70% di loro è nato e cresciuto in italia, sono italiani». Infine la destra, secondo Schlein, «non ha detto una parola della ministra Santanché, e stiamo aspettando che si dimetta, e neanche del ministro Salvini che sta esproprianndo 500 case per il folle progetto del ponte».

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