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L'abbraccio a Roma tra Decaro e don Ciotti: «È la tua vita a parlare. Un galantuomo che combatte le mafie»

L'abbraccio a Roma tra Decaro e don Ciotti: «È la tua vita a parlare. Un galantuomo che combatte le mafie»

 
Redazione online

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Il sindaco Antonio Decaro ha partecipato alla manifestazione di Libera per la giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie

Giovedì 21 Marzo 2024, 12:25

19:06

Pare luna di miele anche se tutto miele non è. Però al campo progressista non dispiace far vedere che la fase attuale è quella della conciliazione. E allora ecco un fiorir di foto dei leader insieme e sorridenti, che parlano a lungo fra loro, con le mani davanti la bocca, a far intendere albe di nuovi accordi e intese in divenire. Nel retropalco della manifestazione organizzata da Libera contro la mafia, al Circo Massimo a Roma, c'erano il presidente del M5s Giuseppe Conte, la segretaria del Pd Elly Schlein e il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, gli uni accanto all’altra, a portata di telecamere. Per il campo largo vero e proprio mancavano i leader di Azione e Iv. Ma se ci fossero stati, magari non si sarebbe trovata l’occasione per le foto di gruppo. A Conte è stato anche fatto notare come la presenza del governo fosse «scarsa se non nulla": «Un fatto che si commenta da sé», ha risposto lui. Il M5s ha scelto la Giornata della memoria delle vittime di mafia per lanciare la candidatura alle europee di Giuseppe Antoci come capolista nella circoscrizione isole. "E' un campione dell’antimafia - ha ricordato Conte in un video social - un eroe dei nostri tempi, come lo aveva definito lo scrittore Camilleri».

A un certo punto, nel retropalco del Circo Massimo, in mezzo ai leader progressisti si è palesato anche un frate francescano, ma con le alleanze non c'entrava nulla. Voleva solo un selfie. Mentre c'entrava eccome il sindaco di Bari, Antonio Decaro, alle prese con la minaccia dello scioglimento del Comune per mafia, dopo un’indagine giudiziaria - che non lo ha coinvolto - e la decisione del ministro degli Interni di inviare una commissione ispettiva. Decaro ha sfilato per le vie di Roma in prima fila al corteo, vicino al padrone di casa don Luigi Ciotti, che poi lo ha difeso dal palco: «E' un galantuomo che ha lottato sempre contro le mafie. Occhio alle speculazioni. C'è sempre chi deve speculare e approfittare, cavalcare. Tocca a noi difendere gli onesti». Decaro è apparso provato, ma si è detto tranquillo: "Posso anche smettere di fare politica, io voglio solo difendere la mia città. Aspetto che arrivi la commissione a cui daremo tutto il supporto necessario. Non abbiamo niente da nascondere». Al Circo Massimo Decaro si è preso anche gli abbracci di Schlein e Conte. L’invio della commissione è «un chiaro attacco politico - ha detto il presidente del M5s - Credo che Decaro non avrà difficoltà, documenti alla mano, a testimoniare tutto l’operato e le ragioni che lo spingono a ritenere fuori luogo una prospettiva di scioglimento».

Messi da parte gli screzi di qualche tempo fa, quando Conte dava del «bellicista» al Pd e Schlein gli rispondeva che stava "sbagliando strada», fra i due è scoppiata la tregua. La vittoria in Sardegna è stata la svolta, ha spianato la via. La sconfitta in Abruzzo non ha cambiato gli umori. La corsa insieme in Basilicata ha rafforzato il filo rosso. Che però non è così lungo da non poterne vedere la fine: in Piemonte M5s e Pd litigano, correranno l’uno contro l’altro. Senza considerare che le elezioni in Piemonte si svolgeranno con le europee, un voto che spinge le forze a farsi la guerra. Ma intanto la lotta alla mafia unisce: «Il Pd continuerà nella sua battaglia - ha detto Schlein - che è anche l’impegno per liberare le persone dalla ricattabilità, che è lo spazio dove le mafie si insinuano». E Conte: «Il contrasto delle mafie deve impegnarci tutti ogni giorno». Mentre Fratoianni ha attaccato il governo: «La smetta con la retorica, perché serve a poco quando bombarda le norme efficaci contro la mafia».
La giornata antimafia, col Circo Massimo invaso da giovani, è stata quella della foto del campo quasi largo o quasi giusto. L'ultima era stata scattata a Campobasso, a giugno 2023, per la campagna elettorale di Roberto Gravina. Il voto non andò bene. Ma poi è passata tanta acqua sotto ponti.

DON CIOTTI: «OCCHIO ALLE SPECULAZIONI»

«Vorrei abbracciare un sindaco: grazie per il servizio che fate per il bene comune, per questo impegno per una politica impastata di eticità. Ma ne cito uno, un galantuomo che ha lottato sempre contro le mafie: è il sindaco di Bari Antonio Decaro. Occhio alle speculazioni perché c'è sempre chi deve speculare e approfittare, cavalcare. Tocca a noi difendere gli onesti». Così don Luigi Ciotti dal palco di Libera, durante il suo intervento conclusivo alla manifestazione, rivolgendosi a Decaro che è seduto in prima fila. La frase è stata accolta da un applauso. 

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