CASTELLANETA MARINA - La rinascita turistica di un territorio non passa soltanto dalla bellezza dei luoghi, dalla mitezza del clima o da un buon marketing territoriale. Tutte precondizioni necessarie, certo. Ma alla prova dei fatti servono capacità di accoglienza e, soprattutto, strutture rinnovate in grado di intercettare e «fidelizzare» flussi ormai globali.
In questa direzione, operano gli investimenti della Cisa Spa di Antonio Albanese, società pugliese principalmente attiva nel settore ambientale e waste to energy, che da anni ha scommesso sul rilancio turistico dell’area jonica con una serie di interventi mirati sul territorio. L’ultima operazione in ordine di tempo è l’acquisizione del 100% del fondo immobiliare Rainbow (di cui la Cisa deteneva inizialmente il 16%) sottratto alle difficoltà finanziarie con una manovra - realizzata con l’assistenza dello studio Bracciodieta di Bari - incardinata su due punti essenziali: la rimodulazione del debito nei confronti dei creditori e, con risorse dedicate, la valorizzazione degli immobili del fondo.
Nella fattispecie si tratta di un «poker» di villaggi molto noti, tutti fra le quattro e le cinque stelle, riuniti nel complesso alberghiero Ethra Reserve (già Nova Yardinia) di Castellaneta Marina: «Alborea», «Calanè», «Kalidria» e «Valentino». Quest’ultimo era giù stato riqualificato nel 2017, proprio dopo il primo ingresso della Cisa. Ora, grazie alle nuove risorse, i prossimi interventi in programma toccheranno «Alborea» e «Calanè». Tutti nomi che ai turisti, non solo locali, evocano le suggestioni classiche dell’estate pugliese al pari di un’altra realtà recentemente acquisita dalla Cisa e altrettanto radicata nell’immaginario collettivo e cioè l’Hotel Riva dei Tessali, sempre a Castellaneta Marina, con tutta la parte commerciale ospitata dal suo comprensorio. Una metafora, quest’ultima struttura, di come quarant’anni di successi possano declinare nella decadenza se non sostenuti da un’azione imprenditoriale all’altezza dei tempi.
Servono, insomma, visione e capacità di mettere a sistema. E non sfugge come ognuna delle operazioni realizzate dalla Cisa fino ad oggi sia finalizzata alla ristrutturazione e al rilancio di un’area servita in ogni modo dalle risorse naturali ma bisognosa da anni di un progetto organico di ammodernamento della propria offerta. Tassello dopo tassello, per l’area jonica la strada è tracciata.