Lunedì 08 Settembre 2025 | 18:56

Monza, rissa con spranghe e coltelli: 6 feriti e 4 arresti

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Monza, rissa con spranghe e coltelli: 6 feriti e 4 arresti

Quattro giovani residenti in provincia di Monza sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di aver partecipato a una rissa tra bande rivali fuori da un locale.

Sabato 23 Luglio 2022, 15:40

MONZA - Quattro giovani residenti in provincia di Monza sono stati arrestati dai carabinieri, con l'accusa di aver partecipato ad una rissa tra bande rivali fuori da un locale, culminata con il tentativo di investimento con un’auto e con l’aggressione a colpi di mazze anche di altre persone, nel gennaio scorso a Monza. L’accusa è di lesioni in concorso aggravate dall’uso delle armi. Per tre di loro sono scattati gli arresti domiciliari, uno è già in carcere per un altro reato e per un quinto giovane coinvolto è stato deciso l'obbligo di firma.

Secondo le indagini dei miliari, durante una lite fra i due gruppi, iniziata in un locale per futili motivi e proseguita fuori, i cinque indagati sono saliti a bordo di una Audi S3, con cui l’autista ha cercato di investire i giovani con cui avevano litigato, seminando il panico. Il gruppo è poi sceso dall’auto e, presi dal bagagliaio spranghe, un coltello e uno sfollagente, si è scagliato su tutti i presenti all’esterno del bar. Sei i feriti finiti in ospedale.

«E' l’ultima volta che mettete piede qui dentro», e ancora, «venite qui così vi sparo», sono alcune delle frasi minacciose pronunciate dalla banda durante le aggressioni, che hanno mandato in ospedale sei giovani con ferite da taglio e trauma cranico, con prognosi fino a 40 giorni. È stato grazie alle testimonianze, alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alle perquisizioni, che i carabinieri sono riusciti a ricostruire l’accaduto e a identificare i 5 indagati.

Il Gip di Monza, in merito alle esigenze cautelari, ha evidenziato come si sia trattata di una «violenta e indiscriminata aggressione, premeditata e consumata con strumenti atti all’offesa per motivi di inquietante banalità, oltre al tenore delle minacce proferite dagli indagati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)