Le lancette dell’orologio scorrono veloci per l’ex Ilva. Mentre il futuro del siderurgico tarantino si gioca tra bando di cessione, rinunce internazionali e clausole occupazionali da rispettare, anche il tavolo sulla cassa integrazione straordinaria segna un rinvio. L’incontro previsto al Ministero del Lavoro per oggi, in prosecuzione di quello del 18 settembre, è stato aggiornato al 29 settembre alle ore 12. Una decisione che non allenta le tensioni. Arriva anzi proprio nei giorni in cui Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria ha inviato un’istanza di modifica della richiesta di Cigs, portando la platea coinvolta a 4.450 dipendenti, di cui 3.803 a Taranto, rispetto ai 4.050 complessivi (3.500 nel sito jonico) della richiesta precedente.
Una mossa che i sindacati hanno bollato subito come «inaccettabile». Anche perché l’autorizzazione alla Cigs già vigente scade nel febbraio 2026, e dunque la richiesta di ampliamento viene letta come il segnale tangibile di una crisi che non arretra, ma si allarga.
A tutto questo si somma la scadenza del 30 settembre...
CONTINUA A LEGGERE LA DIGITAL EDITION OPPURE ACQUISTA LA COPIA CARTACEA IN EDICOLA