Marco Lesto è in pole position per l’incarico di direttore generale del Comune di Taranto. Da quel che risulta alla Gazzetta, infatti, il 52enne funzionario pubblico nato a Taranto ma attualmente segretario generale del Comune di Francavilla Fontana in provincia di Brindisi, potrebbe presto ricoprire il ruolo di “dg” a Palazzo di Città. Che, in estrema sintesi, ha il compito di coordinare le attività delle diverse direzioni amministrative municipali per far sì che rispettino gli indirizzi ricevuti dall’Amministrazione comunale evitando, possibilmente, lungaggini burocratiche che ingolferebbero la “macchina” comunale.
A proposito di burocrazia, prima di formalizzare l’incarico a Lesto (sempre nel caso in cui questa robusta indiscrezione venisse poi confermata) bisogna necessariamente definire alcuni passaggi preliminari. In realtà, uno (anzi, il primo) è stato già compiuto nel pomeriggio di lunedì scorso con l’approvazione da parte della giunta dell’atto di indirizzo propedeutico alla nomina del nuovo direttore generale del Comune di Taranto. Per la cronaca, con l’ex sindaco Melucci, il ruolo di dg era stato conferito dapprima al funzionario della Regione Puglia, Ciro Imperio e successivamente al dirigente comunale, Carmine Pisano. E ora, invece, con Bitetti alla guida di Palazzo di Città questo (delicato) compito dovrebbe toccare a Marco Lesto.
Intanto, sempre nel corso della riunione di giunta tenutasi lunedì scorso, l’Esecutivo comunale ha dato il via libera anche all’atto di indirizzo che precede la composizione dell’ufficio di staff del primo cittadino. Che, in particolare, sarà composto da 5 collaboratori (o collaboratrici) che verranno assunti con un contratto a tempo determinato.
Sul punto, polemizza l’ex assessore al Personale Michele Mazzariello (Taranto popolare). Che dichiara: «Invece di impiegare per uno scopo simile queste risorse finanziarie, il sindaco avrebbe dovuto girare questi soldi alle direzioni ovvero agli uffici che sono bloccati e ingessati nello svolgimento delle loro attività. Oppure – insiste Mazzariello – avrebbe potuto destinarli ad attività di pulizia specifiche della città che, durante il periodo estivo, ne ha maggiormente bisogno. E, invece, non si pensa a questo, ma a nominare gli staffisti mentre l’Amiu, ad esempio, è ancora senza cda». E quando gli si fa notare che, nel 2022, appena rieletto, Melucci aveva previsto 9 collaboratori di staff, nominandone poi però sino ad un massimo di 7, l’ex assessore comunale controreplica così: «Sì, ma nell’ultimo anno di governo, quello in cui sono stato in giunta, alla fine, ne erano rimasti solo due».
















