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Via il carbone dall’Ilva, stop alle perdite di tempo: l'Aia inverte i rapporti di forza tra Governo e enti locali

 
mimmo mazza

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mimmo mazza

Via il carbone dall’Ilva, stop alle perdite di tempo: l'Aia inverte i rapporti di forza tra Governo e enti locali

Palombella: «Decarbonizzazione seria, tutelando l’occupazione». Lunedì 21 nuovo round nella commissione Ambiente della Regione

Sabato 19 Luglio 2025, 11:27

11:30

Il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale all’Ilva di Taranto inverte i rapporti di forza tra Governo e enti locali. L’esecutivo aveva fretta di munire di legittimità l’attuale assetto produttivo - 3 altiforni a ciclo integrale per potenziali 6 milioni di tonnellate di acciaio l’anno - allo scopo di schivare i colpi della magistratura e ridare valore a una fabbrica che ora è pienamente appetibile e perfino bancabile, malgrado tutto. La fretta era stata contrassegnata anche da un piano di decarbonizzazione, da attuare in 7-8 anni, piano stilato per dare un segnale concreto alla comunità tarantina, sfregiata da anni di produzione a carbone, ma non se n’è fatto nulla per le incertezze del neo sindaco di Taranto Piero Bitetti che - lo ha ribadito ieri mattina dal palco dell’assemblea dell’Ance - da un lato dice no alla chiusura della fabbrica ma dall’altro preferisce attendere il Consiglio comunale del prossimo 24 luglio per decidere come comportarsi il successivo 31 luglio quando il ministro Adolfo Urso riunirà nuovamente le parti per cercare una intesa.

Ogni giorno perduto rispetto all’inizio dell’addio al carbone sarà un giorno perso per l’ambiente e salute dei tarantini: speriamo sia sufficientemente chiaro a tutti.

«È un’Aia transitoria solo per evitare la chiusura, ma il futuro passa da scelte condivise con gli enti locali» dice il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, aggiungendo che «la situazione è drammatica: siamo al bivio finale di una crisi che da oltre tredici anni colpisce migliaia di famiglie. O si pongono condizioni concrete e condivise per il rilancio oppure si rischia una fermata definitiva». Palombella osserva che «l'Aia transitoria, approvata dal Ministero dell’Ambiente con 470 prescrizioni, dà la possibilità di continuare a produrre e mantenere in vita gli stabilimenti ma, a partire dalle prossime ore, bisogna avviare fin da subito un confronto nel merito dei problemi per arrivare a un accordo condiviso con gli enti locali nel più breve tempo possibile. Il futuro ambientale, occupazionale e produttivo riguarda tutti e ha bisogno della responsabilità di tutte le parti interessate». «Noi - conclude - faremo la nostra parte ma non accetteremo soluzioni che non prevedano la piena tutela occupazionale e l'avvio rapido di una vera decarbonizzazione».

Lunedì 21 luglio, alle 11.00, presso l’aula 32, nella sede della Regione Puglia di via Gentile, proseguiranno le audizioni in Commissione Ambiente, convocate dal presidente Michele Mazzarano, sullo “Stabilimento siderurgico di Taranto, Accordo ai sensi dell’art. 29 quater, comma 15, del d.lgs. 152/2006”.

È previsto l'ascolto del Presidente della Task Force regionale per l’occupazione Leo Caroli, dei rappresentanti Fiom Cgil Michele De Palma, Fim Cisl Ferdinando Uliano, Uilm Palombella, Usb Franco Rizzo, Ugl Metalmeccanici Antonio Spera.

Si tratta della terza Commissione consecutiva, dopo quelle del 7 e del 14 luglio, alle quali hanno preso parte i rappresentanti di Arpa, Aress, Asl, gli amministratori del territorio, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e le associazioni ambientaliste.

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