Si chiude con due condanne e tre proscioglimenti per prescrizione l'udienza dinanzi alla Corte di Cassazione chiamata a decidere sulle posizioni di alcuni imputati coinvolti nella maxi inchiesta sulla tangentopoli nella Marina militare di Taranto.
Dovrà scontare 8 anni e 2 mesi di carcere Giovanni Di Guardo, ex comandante di Maricommi ritenuto il centro di una serie di appalti e affidamenti assegnati attraverso la consegna di denaro da parte di alcuni imprenditori: La Suprema corte ha ritenuto che due accuse nei suoi confronti siano ormai cadute in prescrizione e quindi ha ridotto di una annola pena inflitta dal processo d'appello-bis. Condannato definitivamente a 6 anni e 4 mesi Marcello Martire dipendente civile che secondo quanto emerso dall'inchiesta coordinata allora dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone (oggi in servizio al Csm, consiglio superiore della magistratura), era l'anello di collegamento tra l'ufficiale e il mondo delle imprese nonché collettore di una serie di tangenti. Anche per Martire (difeso dall'avvocato Firella Gargaro) la difesa è riuscita a ottenere una pene più lieve con la modifica di un capo d'accusa che nella nuova forumlazione è orma prescritto.
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