La tradizione le chiama «gare». Sono le assemblee della Domenica delle Palme in cui i confratelli del Carmine e dell'Addolorata si contendono a suon di offerte le statue, i simboli e le «poste» dei riti della Settimana Santa di Taranto
Denaro che gli iscritti scelgono di donare per reggere sulle spalle un simulacro, portare un simbolo come la troccola o la Croce dei Misteri oppure semplicemente essere una delle tante coppie che si nazzicano tra i Sepolcri allestiti tra la città vecchia e il Borgo. Una tradizione nata nei secoli scorsi, spesso oggetto di critiche e polemiche della comunità, ma che i confratelli e i sodalizi continuano a mantenere viva consapevoli che quelle offerte saranno utilizzate per beneficenza e attività di culto.
Oggi sotto lo sguardo dei rispettivi priori, Giancarlo Roberti e Antonello Papalia, e dei padri spirituali, mons. Emanuele Ferro e mons. Marco Gerardo, i confratelli torneranno a riunirsi per rinnovare questo sacrificio economico. L'appuntamento per i i confratelli dell'Addolorata è alle 18 a San Domenico: l'anno scorso, il simulacro della Vergine in città vecchia fu aggiudicata per 113 mila euro, la cifra più alta mai raggiunta per portare in pellegrinaggio la statua della Madonna lungo il pendio di San Domenico. Alta fu anche l'offerta per la troccola del Giovedì Santo: 35.100 euro contro i 24.400 del 2023.
Nell'assemblea 2024 del Carmine, monsignor Gerardo sottolineò che il sodalizio in un anno aveva speso 152mila euro in opere di carità e dato lavoro a 200 persone per un costo complessivo di 228 mila euro. La troccola dei Misteri fu aggiudicata per 35mila euro (30mila nel 2023), Gesù morto per 30mila euro, a fronte degli 87mila dell'anno precedente, e l’Addolorata dei Misteri arrivò a 55.100 euro, contro i 41mila del 2023.
Anche quest'anno le offerte saranno destinate a sollevare polveroni, soprattutto sui social netowork, ma poche ore dopo la comunità si ricomporrà in attesa di riabbracciare i perdoni. Il primo appuntamento, come sempre, è fissato per le 15 di giovedì dinanzi alla chiesa del Carmine: le “poste” muoveranno i primi passi nazzicando, quell’incendere lento e dondolante, verso i sepolcri nelle chiese della città vecchia e del borgo di Taranto. Il primo della Settimana Santa e dei giorni che più amati dai tarantini.