TARANTO - «So cosa fare sin dal primo giorno di insediamento in Comune. Sono, anzi siamo, pronti». Piero Bitetti, nel giorno della presentazione alla stampa della candidatura per il centrosinistra, ha lanciato un messaggio che ha fatto leva sulla sua affidabilità nel caso in cui indossasse la fascia tricolore. E ha poi ha spiegato che «faccio politica da tanti anni, è vero. Questo, per me, non è un limite, ma un punto a favore visto che metto al servizio della città l’esperienza e le competenze che ho acquisito sul campo». Ed è, probabilmente, questo uno dei passaggi più interessanti dell’incontro con i giornalisti: i (quasi) vent’anni trascorsi in Municipio presentati come punto di forza e non come qualcosa da nascondere. Sul punto, infatti, il capo della coalizione ha affermato: «Non ci sto alla logica del vecchio contro il nuovo. È inutile e poi sono i cittadini a decidere chi va a casa e chi, invece, deve continuare a rappresentarli negli enti locali. Detto questo, il vero cambiamento non è tanto nelle persone - ha osservato il capo della coalizione progressista – ma nella prospettiva che offriamo alla città ed anche nel metodo che, per me, significa confronto, mediazione, sintesi e partecipazione su decisioni complesse visto che sono lontanissimo dalla logica dell’uomo solo al comando». Il messaggio è implicito, ma il riferimento sembra essere chiaramente rivolto all’ex sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Su di lui, in conferenza stampa, Bitetti (indiscusso regista delle ore che hanno preceduto la caduta dell’Amministrazione comunale) ha sottolineato che «sicuramente era ed è bravo nel suo lavoro, ma è stato mandato per due volte a casa» e poi ha rivendicato la spallata data alla precedente maggioranza dimostrando così che «non siamo attaccati alle poltrone, ma ad esse anteponiamo i bisogni della nostra comunità».
Archiviato in fretta il capitolo-Melucci è, invece, ancora tutto da scrivere il rapporto con i cosiddetti melucciani ovvero con gli ex assessori e consiglieri comunali di maggioranza. «Capisco la semplificazione giornalistica, ci sta. Ma a me piace parlare delle persone. Ora, tutti compiamo delle scelte, tutti possiamo sbagliare e, appunto, cambiare opinione. I toni da inquisizione (altro passaggio interessante, ndr) non mi piacciono anche perché non mi sento di crocifiggere alcuno. Del resto - ha proseguito Bitetti ieri sostenuto dai rappresentanti di Pd, Con, Europa verde, Socialismo XXI, Demos e Azione - sono tanti gli aspetti da valutare. Insieme ai partiti della mia coalizione - ha assicurato - faremo delle scelte, ma la logica dell’amico-nemico non mi appartiene. Questo è sicuro».
Inoltre sui rapporti con il Psi, il candidato sindaco progressista ha dichiarato: «È una forza di centrosinistra e quindi stento a pensare che possa andare altrove. Se accadesse, non ne capirei il senso». Per quel che riguarda lo strappo dei Cinque Stelle che andranno al voto da soli (candidata sindaco Annagrazia Angolano), il candidato sindaco del centrosinistra ha augurato che «la loro non sia una scelta definitiva. Sicuramente torneremo a incontrarci visto che ci presenteranno un documento programmatico su cui ci confronteremo per verificare eventuali convergenze».