Sabato 06 Settembre 2025 | 23:19

Taranto verso il voto, Di Bello: «Siamo la novità delle prossime elezioni»

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto verso il voto, Di Bello: «Siamo la novità delle prossime elezioni»

«C’è da parte mia, in effetti, una grande attenzione alle periferie, soprattutto di quelle che si trovano lungo la zona costiera, che sono state letteralmente abbandonate in questi decenni»

Sabato 15 Marzo 2025, 11:35

«Sport, periferie, cultura, giovani, ambiente e valorizzazione dell’identità storica di Taranto». Sono questi gli assi portanti su cui ruota la campagna elettorale di Mirko Di Bello, avvocato, che è stato in ordine di tempo il primo a candidarsi alla carica di sindaco per il capoluogo ionico. E ieri sera, nella centralissima piazza Immacolata, ha inaugurato il comitato elettorale della sua coalizione civica, denominata “Adesso”, che è composta da sei liste: Con Di Bello sindaco; Movimento sportivo; Impronta verde; Taranto I Rioni; Tre Terre Talsano-Lama-San Vito; Taranto e futuro.

Avvocato Di Bello, la composizione della sua coalizione negli stessi nomi delle singole liste che la compongono, indica già la strada che seguirà in questa campagna elettorale. È così?

«Direi proprio di sì. C’è da parte mia, in effetti, una grande attenzione alle periferie, soprattutto di quelle che si trovano lungo la zona costiera, che sono state letteralmente abbandonate in questi decenni. E poi, nel mio raggruppamento, c’è un’evidente attenzione ai temi dello sport e a quelli dell’ecologismo».

Non teme di essere messo in secondo piano dalle due grandi corazzate in campo ovvero dal centrosinistra e dal centrodestra?

«Ho grande fiducia negli elettori che sicuramente sapranno valutare ciò che è accaduto negli anni scorsi a Taranto. Da un lato, abbiamo registrato il fallimento del centrosinistra che, nel 2022, aveva ricandidato Melucci, per poi passare all’opposizione solo negli ultimi 13 mesi di Amministrazione».

E dall’altro lato, invece?

«Il centrodestra dice? Mah, se davvero in quella coalizione dovessero trovare spazio ex assessori ed ex consiglieri comunali dell’Amministrazione Melucci, allora gli elettori saprebbero bene quale scelta compiere per il futuro. L’incoerenza non potrà essere premiata».

Magari, gli elettori potrebbero scegliere lei. Vuole dire questo?

«Siamo la vera novità delle prossime elezioni».

Anche se, in realtà, lei ha annusato la politica in famiglia sin da ragazzo. Sua zia, Rossana, è stata esponente di Forza Italia e ha guidato il Comune di Taranto dal 2000 al marzo 2006.

«Vero, ma le scelte politiche di una persona vanno contestualizzate nel periodo storico in cui sono avvenute. E mia zia non era certo di destra. Era piuttosto una personalità moderata, con idee riformiste e socialiste, che nel 1994 aderì a Forza Italia dopo la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Poi, non a caso, nel 2005, fondò un suo movimento di ispirazione moderata e centrista».

Lasciando perdere, il tema sarebbe troppo complesso, la questione del dissesto finanziario dichiarato dal commissario Blonda dopo le dimissioni di sua zia, a distanza di oltre vent’anni, pende ancora sul Municipio la spada di Damocle della sentenza sul maxi prestito Boc. Era il 2004, sindaco Rossana Di Bello.

«Lo so, lo so. Ma abbiamo già definito alcune ipotesi di lavoro nel caso in cui il pronunciamento del giudice fosse negativo per il Comune. Di certo, bisognerà stare attenti a non sprecare il denaro pubblico. Penso anche agli sprechi fatti da Melucci quali, ad esempio, i cassonetti ingegnerizzati da 9 milioni di euro e SailGp». 

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