TARANTO - «L’ha mai vista una coalizione di un candidato sindaco in cui c’è solo uno con un passato in Consiglio comunale?». Nonostante sia stato il nipote dell’ex sindaca del centrodestra di Taranto (aprile 2000-marzo 2006) e quindi abbia respirato in famiglia almeno un po’ di politica, Mirko Di Bello si è presentato così agli elettori. E lo ha sottolineato, nella conferenza stampa di presentazione della sua candidatura in rappresentanza del raggruppamento “Adesso”, facendo del civismo la sua cifra politica. Accanto a lui, ieri c’erano diversi esponenti provenienti dall’associazionismo, qualche elettrice nostalgica della zia (Rossana Di Bello scomparsa quasi quattro anni fa) e Vincenzo Fornaro, in effetti, unico volto noto della mattinata, che nel 2017, si era candidato alla carica di sindaco per gli ambientalisti.
Di Bello junior, di professione avvocato, rispondendo alle domande della Gazzetta, ha ricordato la sua breve parentesi in Forza Italia consumatasi negli anni scorsi («sono rimasto in FI per sette mesi appena») e ha poi confermato il suo profilo civico aggiungendo: «In realtà, mi sento soprattutto un ecologista. Oltre ad essere un avvocato, infatti, sono anche una guida escursionista e quindi questo vi fa comprendere, almeno spero, quale sia il mio legame con la natura. Purtroppo, in Italia, si pensa che l’ambientalismo sia solo patrimonio del centrosinistra, ma vi posso assicurare che non è esattamente così».
Per la cronaca, in primavera, la coalizione “Adesso” si presenterà al voto con queste sei formazioni civiche: “Con Di Bello sindaco”; “Taranto e futuro”; “Movimento sportivo”; “Impronta verde”; “Tre Terre” e “I rioni”.
Il programma? Il candidato sindaco l’ha snocciolato in pillole enunciando comunque gli assi lungo i quali si svilupperà la sua campagna elettorale appena iniziata. «Vogliamo avere una Taranto che sia “città d’Italia” e per far questo il tema delle infrastrutture e dei collegamenti è decisivo. Poi, vorremmo che il capoluogo ionico sia una città “verde” e che sia, inoltre una città in cui si recuperi - ha spiegato Mirko Di Bello - la centralità del commercio e in cui migliori la viabilità. Ma non solo. Penso ad una Taranto che sia anche “Città della cultura” recuperando la sua spartanità e valorizzando le sue bellezze storiche. Infine, immagino che il nostro territorio - ha concluso il candidato sindaco di “Adesso” - riparta dai suoi due mari».