Giovedì 02 Ottobre 2025 | 20:53

Viaggio a bordo della Trieste, colosso del mare ormeggiata a Taranto

 
maristella massari

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maristella massari

Viaggio a bordo della Trieste, colosso del mare ormeggiata a Taranto

Il suo equipaggio è composto per la metà da pugliesi. Taranto sarà la sua «casa»: a bordo 437 uomini e donne

Lunedì 03 Febbraio 2025, 07:11

17:29

TARANTO - Si chiama «Trieste», ma a bordo si parla pugliese. La nave dei record, la più grande mai costruita dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, la più avveniristica con sistemi di automazione molto spinti, l’ultimo gioiello della cantieristica navale italiana, è arrivata a Taranto per la prima volta al comando del capitano di vascello Francesco Marzi. Il suo equipaggio, 437 uomini e donne (ma l’unità ha capacità di imbarco di altre 627 persone), è composto per una buona metà da pugliesi, la maggior parte dei quali ha origini tarantine.

La tappa di Taranto è fondamentale per dare il via alle attività di addestramento dell’equipaggio. «La nave Trieste - spiega la Marina Militare - si prepara ad affrontare sei settimane di intensa attività addestrativa, un passaggio fondamentale per raggiungere la piena prontezza operativa e rispondere con efficacia alle missioni della Squadra Navale nei moderni scenari operativi». L’addestramento, sarà coordinato dal Centro di Addestramento Aeronavale della Marina a Taranto, un polo d’eccellenza diventato in questi ultimi anni anche punto di riferimento per alcune Marine di paesi stranieri amici. L’attività si svolgerà con la partecipazione del personale della Seconda e Terza Divisione Navale (comandi presenti rispettivamente a Taranto e a Brindisi), insieme a uomini e mezzi della Brigata Marina San Marco e dell’Aviazione Navale di Grottaglie.

«Un’imponente sinergia di forze - spiega ancora la Marina -, per affinare capacità e procedure a bordo della nostra più moderna unità navale». Nave Trieste è stata consegnata solo nel 2024 alla forza armata. La prima sensazione che si percepisce, salendo a bordo, è il suo odore. La nave sa di nuovo, come quando ci si accomoda per la prima volta in un’auto appena uscita dal concessionario. La seconda è lo spazio. Qui tutto è a misura di ammiraglia. Con oltre 1000 posti letto, un ponte di volo di circa 250 metri e la capacità di condurre l'intero spettro delle operazioni anfibie proiettando e supportando un battaglione di 600 fucilieri. Il ponte garage, uno dei 10 ponti di cui si compone l’unità, dispone di 1.200 metri lineari destinati ad accogliere veicoli gommati e cingolati, sia civili che militari, consolidando il ruolo della nave come elemento strategico di supporto e versatilità.

Il Trieste è una nave all'avanguardia, progettata e costruita per rappresentare il meglio della tecnologia navale italiana. Ma non chiamatela (solo) portaerei. Infatti, nonostante il suo ponte di volo possa ricordare - appunto - una portaerei, il Trieste non è stato progettato principalmente per questo scopo. Si tratta infatti di un «LHD», una unità anfibia portaelicotteri dotata di un hangar allagabile, ideale per operare diversi mezzi da sbarco. Questa configurazione riflette la sua vera natura, ovvero il supporto alle operazioni terrestri e la capacità di proiettare forze su scenari lontani. Può ospitare fino a 34 velivoli, tra cui gli EH101 e NH90 già in dotazione, ma è anche in grado di condurre operazioni di volo imbarcando i moderni F-35B. Questa caratteristica gli permette di gestire aerei a decollo corto o verticale, offrendo alla Marina un'alternativa operativa al Cavour in caso di manutenzioni o altri impedimenti. Ma le differenze con il Cavour, che ieri a Taranto era ormeggiato proprio di fronte al Trieste, sono evidenti. Quest’ultimo, infatti, è dominato dalle due isole presenti sul ponte di volo, progettate per compiti diversi: una dedicata alla navigazione in cui ha sede la plancia comando e l’altra destinata al controllo delle operazioni aeree. Quando terminerà il percorso di addestramento, il Trieste andrà a sostituire il Garibaldi, il cui futuro resta al momento incerto.

Importante, infine, anche la capacità sanitaria dell’unità. A bordo del Trieste è presente un completo ospedale con sale operatorie e strumentazioni avanzate, che rende la nave una piattaforma versatile sia per la difesa degli interessi nazionali che per operazioni umanitarie. L’ospedale di bordo dispone anche della radiologia, laboratori di analisi, servizio dentistico e una zona degenza per 27 ricoveri gravi, con ulteriori posti disponibili in moduli container equipaggiati.

Nave Trieste, spiegano dalla Marina, offre avanzate capacità di proiezione strategica per situazioni operative sia militari che umanitarie. In situazioni di emergenza, sarà pronta a collaborare con la Protezione Civile, fornendo assistenza sanitaria, acqua potabile e alimentazione elettrica. L'unità sarà impiegata anche in operazioni di evacuazione di connazionali e supporto umanitario. La preminenza del ruolo anfibio di nave Trieste non solo rafforza la capacità di proiezione di forza dell'Italia, ma rappresenta anche un elemento centrale per garantire la sicurezza marittima nazionale e internazionale.

Terminato il periodo di addestramento a Taranto, la nave rientrerà a La Spezia per concludere le operazioni collaudo con Fincantieri e successivamente diventerà operativa. Il Trieste sarà di base a Taranto, come nave ammiraglia della Terza Divisione di Brindisi.

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