TARANTO - Nessuna attestazione medica delle visite effettuate mentre era ai domiciliari. È tornato in carcere il boss Nicola De Vitis, uno dei maggiori elementi di spicco della mafia tarantina che dopo aver terrorizzato il capoluogo ionico con la guerra di mala contro i fratelli Modeo alla fine degli anni '80 e la lunga carcerazione, aveva riottenuto la libertà e tra il 2010 e il 2013 aveva provato a rimettere in piedi il suo gruppo per allungare le mani sulla città. Un tentativo, quest'ultimo, stroncato dall'inchiesta “Alias” della Squadra mobile coordinata allora dal pubblico ministero Alessio Coccioli, oggi capo della procura di Matera e all'epoca in servizio all'Antimafia di Lecce.
Al termine dei tre gradi di giudizio, per il 56enne “Nicolino” De Vits era stato definitivamente condanna a 19 anni e 10 mesi di reclusione per associazione mafiosa, estorsione e come mandante del delitto di Antonio Santagato, 57enne tarantino freddato con diversi colpi di pistola il 29 maggio 2013 in pieno centro a Taranto. Un'esecuzione compiuta materialmente dai fratelli Giovanni e Salvatore Pascalicchio, ma secondo quanto accertato dalle sentenze fu proprio De Vitis a spingere i suoi due nipoti a reagire ai soprusi del 57enne che in passato era stato un esponente di secondo piano del gruppo avversario al clan D'Oronzo-De Vitis.
Nelle scorse settimane, sono stati gli investigatori della Divisione Anticrimine della Polizia di Stato a raccogliere gli elementi che hanno portato il Tribunale di Sorveglianza a sospendere la detenzione domiciliare concessa a De Vitis per motivi di salute. Per lui quindi si sono nuovamente spalancate le porte del carcere, ma il suo difensore, l'avvocato Luigi Esposito, ha già presentato un'istanza affinchè il 56enne possa tornare a casa. Si terrà infatti a fine gennaio l'udienza dinanzi al magistrato chiamato a valutare la documentazione già prodotta dalla difesa: l'avvocato Esposito, infatti, ha raccolto le certificazioni mediche di tutte le visite effettuate nel 2024.
Com'è noto, Nicola De Vitis, fu tra il 1989 e il 1991 uno delle giovanissime leve che animò a colpi di arma da fuoco gli anni di piomo di Taranto...