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Leonardo, a Grottaglie la Cigo, cassa integrazione ordinaria, a partire dal 29 luglio e per una durata di 13 settimane

 
REDazione primo piano

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Leonardo, a Grottaglie la Cigo, cassa integrazione ordinaria, a partire dal 29 luglio e per una durata di 13 settimane

Lo riferiscono le Rsu di Fim, Fiom e Uilm dello stabilimento di Grottaglie, dove si realizzano le sezioni di fusoliera del Boeing 787

Giovedì 04 Luglio 2024, 10:11

BARI - «Leonardo spa ha aperto unilateralmente la procedura di Cigo (cassa integrazione ordinaria) a partire dal 29 luglio e per una durata di 13 settimane». Lo riferiscono le Rsu di Fim, Fiom e Uilm dello stabilimento di Grottaglie, dove si realizzano le sezioni di fusoliera del Boeing 787, al termine della riunione del consiglio di fabbrica che era stato convocato per fare il punto della situazione dopo l’incontro dell’1 luglio scorso tra i vertici di Leonardo e i sindacati nazionali e territoriali. Tra i temi trattati, «si è discusso - fanno sapere Fim, Fiom e Uilm - della contrazione dei volumi produttivi legati alla crisi di Boeing e della diversificazione industriale del sito. È stata confermata da parte di Leonardo Corporate l’assegnazione della linea finale del convertiplano AW609, risultato delle iniziative di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di tutto il perimetro del sito ionico». L’azienda ha inoltre «confermato - ribadiscono le organizzazioni sindacali - la propria intenzione di fermare le attività legate al programma B787 per 4 mesi. Fim, Fiom e Uilm reputano questa scelta inappropriata, continuando a sostenere la possibilità di tenere aperto il sito con una produzione ridotta, soprattutto a salvaguardia dei lavoratori dell’indotto».

Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale della Fim Cisl Taranto-Brindisi, Michele Tamburrano. «Nel confermare ogni preoccupazione sulle conseguenze derivanti dalla chiusura forzata, ribadiamo l’esigenza di conoscere nel concreto il progetto del convertiplano, con illustrazione di investimenti, tempistiche e unità necessarie. La gestione del contingente va di pari passo con lo sviluppo del futuro ribadendo che preferiamo un rallentamento ad una chiusura duratura dello stabilimento». «Oltre ad avere un quadro certo su investimenti, tempistiche di attuazione e persone impegnate nei futuri progetti - osserva ancora Tamburrano - occorre capire come traghettare il presente al fine di non gravare oltremodo sull'indotto. Per questo, noi preferiamo che non ci sia alcuna chiusura».

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