Sabato 06 Settembre 2025 | 21:16

Statte torna alle urne con i primi candidati: resta il nodo infiltrazioni mafiose gestione Andrioli

 
Paola Guarnieri

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Paola Guarnieri

Statte torna alle urne con i primi candidati: resta il nodo infiltrazioni mafiose gestione Andrioli

L’8 e 9 giugno, in concomitanza con le elezioni politiche, si voterà per il rinnovo della massima assise cittadina nel più giovane comune della provincia ionica.

Lunedì 29 Aprile 2024, 13:44

STATTE - I cittadini di Statte tornano alle urne. È stato infatti confermato ufficialmente che l’8 e 9 giugno prossimi, in concomitanza con le elezioni politiche, si voterà per il rinnovo della massima assise cittadina nel più giovane comune della provincia ionica. Una decisione non facile per gli Stattesi, alla luce del terremoto scoppiato il 15 gennaio scorso, quando, nell’ambito dell’operazione “Domino” condotta dalla Guardia di Finanza, 29 persone, tra cui l’allora sindaco Franco Andrioli, il vice sindaco Marianna Simeone e l’assessore Ivan Orlando, sono state arrestate, con l’accusa di voto di scambio mafioso. Il consiglio comunale di Statte è stato sciolto e alla guida del Comune è stato nominato il commissario prefettizio Maria Luisa Ruocco, per consentire la gestione ordinaria.

Proprio a causa dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, intanto, all’inizio di questo mese il prefetto di Taranto Paola Dessì, delegato dal Ministro dell’interno, ha nominato una commissione d’accesso agli atti amministrativi. I tre componenti, ovvero il vice prefetto Daniela Buccoliero, il comandante del reparto operativo del comando provinciale dei Carabinieri Francesco Marziello e il comandante della sezione Tutela economica del Nucleo di polizia economico-finanziaria del comando provinciale della Guardia di Finanza Giovanni Resta sono già al lavoro per verificare se vi sono state «eventuali forme di condizionamento del buon andamento e del regolare funzionamento dell’attività amministrativa dell’ente». La commissione d’accesso ha tre mesi di tempo, con eventuali altri tre mesi di proroga per effettuare i propri accertamenti. Una spada di Damocle che pende anche sulla nuova compagine che si insedierà alla guida del paese. Nel caso in cui l’infiltrazione mafiosa nell’amministrazione Andrioli venisse accertata dalla commissione, infatti, il nuovo consiglio comunale che sarà eletto a giugno dovrebbe essere nuovamente sciolto e si proseguirebbe con il commissariamento per un anno e mezzo, come previsto in questi casi dalla legge.

Intanto, i candidati alla guida di Statte hanno tempo sino all’8 maggio prossimo per presentare le proprie liste. Luciano De Gregorio e Fabio Spada, i cui nomi circolano da qualche tempo come aspiranti alla poltrona di sindaco, confermano alla Gazzetta la propria discesa in campo. Probabile anche una lista degli amministratori uscenti non coinvolti nell’inchiesta, per i quali si fa il nome di Debora Artuso come candidato a primo cittadino.

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