Giovedì 23 Ottobre 2025 | 11:36

Biennale del Mediterraneo, siglata l’intesa al Ministero

Biennale del Mediterraneo, siglata l’intesa al Ministero

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Biennale del Mediterraneo, siglata l’intesa al Ministero

Palazzo degli Uffici potrebbe avere nuovi fondi. Tra gli altri, erano presenti il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano

Giovedì 25 Aprile 2024, 11:35

TARANTO - Biennale italiana di architettura e arte contemporanea del Mediterraneo, sottoscritto con il ministero della Cultura e la Regione Puglia il protocollo d’intesa. Per la cronaca, ieri a Roma, tra gli altri, erano presenti il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Il centro studi della Biennale che avrà luogo a Palazzo degli Uffici (o Palazzo Archita così come l’ha ribattezzato il Comune), con un piano in cui troveranno posto anche la nuova e futura pinacoteca comunale e alcune sezioni del Museo archeologico nazionale, consentirà al Comune di accedere anche ad ulteriori finanziamenti nell’ambito del Just Transition Fund.

Lo scorso 10 aprile, a questo proposito, la Gazzetta aveva anticipato la possibilità che il protocollo d’intesa per la Biennale potesse sbloccare ulteriori finanziamenti necessari per completare la riqualificazione di Palazzo Archita. E dalle prime indiscrezioni che filtrano dalla Capitale, in effetti, questa possibilità sembra essere piuttosto concreta. Del resto, il Municipio deve ancora reperire quelle ingenti somme che mancano all’appello per integrare le previsioni di spesa fatte nel 2018, in un periodo storico in cui non c’era stato l’aumento record dei prezzi dei materiali causato nell’ordine da: Covid, mancanza delle materie prime, rincaro delle bollette energetiche e guerra in Ucraina.

Per la cronaca, il primo lotto del progetto è stato, a sua volta, diviso in due stralci. Il primo (stralcio A) comprende: restauro delle facciate esterne del Palazzo; illuminazione artistica esterna e sistemazioni delle piazze prospicienti l’immobile (piazze della Vittoria e Archita). Lo stralcio B, invece, riguarda: il restauro della galleria; il recupero delle due corti interne; il restauro del percorso di collegamento del piano terra all’esterno e, infine, l’illuminazione artistica degli spazi interni.

In particolare, il lotto A ha un importo complessivo di 10, 3 milioni di euro; il secondo di 15,4 milioni. Inoltre, la seconda parte del primo lotto poi si congiunge con il secondo lotto che, invece, riguarda la riqualificazione e la definizione degli spazi interni. Sin qui, le fasi progettuali. Ma quali sono le risorse finanziarie per realizzare quest’opera? E soprattutto, i soldi sono tutti realmente disponibili? Dunque, riepilogando, i 10,3 milioni di euro dello stralcio A del primo lotto provengono per 4,5 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) e fanno riferimento ad una delibera Cipe del 2018 mentre per i restanti 5,8 interverrà il Comune che utilizzerà diversamente un mutuo acceso con Cassa depositi e prestiti, per un totale di 10,3, mentre i 15,4 milioni della seconda parte del primo lotto e per gli interventi previsti nel secondo derivano ancora dal Fondo di sviluppo e coesione. Tutto questo, però, non è sufficiente. Servono almeno altri 25 milioni. Che, a questo punto, potrebbero arrivare dal ministero della Cultura.

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