Sono due le persone iscritte nel registro degli indagati in seguito alla morte della diciannovenne Sharon Bonillo, vittima di un terribile incidente stradale avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 marzo nel quartiere Tramontone di Taranto.
Si tratta dei conducenti dei due mezzi, entrambi tarantini: un uomo di 32 anni difeso dall’avvocato Alessandro Scapati che era alla guida di un Opel e di una giovane di 23 anni che guidava la Fiat su cui si trovava la vittima insieme ad altre due amiche. Le auto, per circostanze ancora da chiarire si urtarono su via Mediterraneo intorno alle 3 del mattino: il mezzo su cui viaggiavano le quattro ragazze finì la sua corsa contro un palo. L’accusa per i due al momento è di omicidio colposo. È quanto emerge dagli atti notificati nei giorni successivi all’incidente dalla Procura della Repubblica: un atto dovuto in attesa di conoscere gli sviluppi delle indagini preliminari. Spetterà al pubblico ministero Filomena Di Tursi, titolare del fascicolo, dopo aver svolto le opportune verifiche, accertare quindi eventuali profili di colpevolezza penale dei due indagati.
Ciò che è certo è che al momento, nel silenzio, continua il lavoro degli inquirenti per ricostruire la dinamica dell’impatto e le circostanze che potrebbero averlo causato. “Verità e giustizia per Sharon” recitava uno striscione affisso alla ringhiera nei pressi delle colonne doriche, a pochi passi dal Comune di Taranto. Un simbolico messaggio scritto su un lenzuolo bianco e lanciato pubblicamente affinché fosse fatta luce su una vicenda dai contorni fumosi.
Quella notte di apparente spensieratezza si trasformò in pochi istanti in un’autentica catastrofe: erano da poco trascorse le 3 del mattino di venerdì 8 marzo quando, in via Mediterraneo, la Fiat 500 sulla quale viaggiava da passeggera Sharon, in compagnia di altre 3 amiche, impattò violentemente contro un palo di cemento dopo un probabile urto avvenuto con l’Opel Corsa. La Fiat 500 si ribaltò rovinosamente dopo una carambola impazzita e le condizioni della ragazza, estratta viva dalle lamiere, apparvero subito gravi: trasportata dai sanitari del 118 nel vicino ospedale Santissima Annunziata morì dopo 3 giorni di agonia in terapia intensiva. La notizia della sua morte fece subito il giro del web proprio mentre i suoi amici erano intenti ad organizzare una fiaccolata solidale dinanzi all’ospedale tarantino in cui era ricoverata. I funerali di Sharon Bonillo furono celebrati nel pomeriggio di martedì 12 marzo nella chiesa Cuore Immacolato di Maria di Taranto tra la commozione generale e il silenzio di tutti i presenti.