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Taranto, perseguitava i vicini di casa con l’audio della loro figlia morta

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Taranto, perseguitava i vicini di casa con l’audio della loro figlia morta

La donna condannata per stalking scavava così nel dolore della famiglia: la coppia era costretta a riascoltare la voce della figlioletta tutte le volte che entravano e uscivano da casa

Domenica 03 Dicembre 2023, 06:53

TARANTO - Erano costretti a riascoltare la voce della figlioletta morta tutte le volte che entravano e uscivano da casa. Quel suono dolce e doloroso che si alternava alle loro voci quando ancora potevano parlarle, prima che una tragedia la strappasse al loro affetto e alle loro vite. Prima che le loro esistenze fossero dilaniate da una sofferenza senza pari.

Un calvario costruito da un vicina di casa con la quale i rapporti, come spesso accade nei condomini, si erano deteriorati, ma che nessuno poteva immaginare che arrivassero fino a quel punto. Tensioni che la vicina ha pensato di trasformare in tormento.

La storia arriva da un comune in provincia di Taranto e ha tre protagonisti: una coppia di genitori e una vicina che, secondo la magistratura, li ha perseguitati, scavando nel loro dolore.

Una vicenda finita nelle aule di un tribunale e su cui nelle scorse settimane è giunta la sentenza di primo grado: è stato il giudice Luana Loscanna a emettere il verdetto che ha condannato a 2 anni di reclusione, con pena sospesa, la vicina accusata di stalking dopo le denunce dei genitori esasperati da quella situazione. Un supplizio partito a ottobre 2017 che si è protratto per quasi due anni prima che la coppia si rivolgesse all'avvocato Pasquale Blasi per denunciare quello che stavano vivendo. Vessazioni a cui, oltre a loro, era sottoposta anche l'altra figlia di 17 anni anni: pure lei era costretta a riascoltare la voce della sorellina scomparsa. Una storia da cinema dell'orrore che si ripresentava quasi quotidianamente nelle scale del loro condominio.

Dopo la denuncia la vicenda è finita sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica Rosalba Lopalco che ha affidato ai carabinieri il compito di indagare su quella storia terribile. Le attività investigative dei militari dell'Arma hanno portato i riscontri ai fatti esposti dalla coppia: il pm Lopalco ha così contestato il reato di stalking nei confronti della vicina spiegando che la donna «con condotte reiterate molestava i coniugi». Condotte che, come detto, col passare del tempo sono salite di intensità. Inizialmente la vicina avrebbe «sparlato» di quei dirimpettai o avrebbe sbattuto violentemente la porta d'ingresso della sua abitazione con l'obiettivo di creare fastidi al loro riposo. Piccoli dispetti che piano piano sono aumentati fino a diventare veri e propri momenti di terrore. Lo step successivo è stato infatti quello di inviare messaggi offensivi al telefono della sua nemica e di appostarsi dietro la porta per registrare le conversazioni dell'uomo. Non soddisfatta ha innalzato ancora di più il livello di persecuzione: da un certo momento in poi, infatti, «ogni qualvolta la coppia insieme con la figlia, usciva o rientrava in casa – si legge negli atti dell'inchiesta – azionava l'audio di una registrazione di un'altra figlia della coppia deceduta in tenera età e delle voci dei genitori intenti a parlare con la bambina». Uno strazio che ha generato nei coniugi «un grave stato di ansia e paura» al punto da costringerli persino a modificare le loro abitudini di vita. Per evitare quell'ulteriore patimento, infatti, hanno deciso di limitare dapprima le loro uscite dall'appartamento e quando proprio costretti a farlo a uscire e rientrare in casa silenziosamente per non destare la vicina e rivivere ancora una volta quella crocifissione. Azioni che come detto sono finite in un'aula di tribunale e il 14 novembre scorso è giunta la sentenza di condanna di primo grado: il giudice Loscanna ha inoltre accolto la richiesta di risarcimento avanzata dall'avvocato Blasi e sarà un giudizio civile a quantificare i danni subiti. Sempre che un dolore come quello vissuto dalla coppia possa essere tradotto in denaro.

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