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Taranto, incidente mortale sul Gazzana: al via il processo d’appello

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Taranto, incidente mortale sul Gazzana: al via il processo d’appello

La Procura ha presentato ricorso contro l'assoluzione di chi ritiene responsabile della morte del 29enne di Mottola, folgorato da una scarica elettrica sul sommergibile

Martedì 07 Novembre 2023, 12:44

12:47

TARANTO - Ha preso il via in Corte d'appello il processo di secondo grado nei nei confronti dei due imputati assolti dall'accusa di omicidio colposo dopo il coinvolgimento per la morte di Natale Chiarelli, 29enne di Mottola, folgorato da una scarica elettrica durante le lavorazioni che stava effettuando a bordo del sommergibile «Gazzana» della Marina militare, ormeggiata alla banchina torpedinieri.

A settembre 2022 è stato il giudice Francesco Maccaganano, al termine del processo con rito abbreviato, a scagionare il comandante del battello, Emanuele Biscini, e il direttore di macchine Angelo Vantaggio, difesi dagli avvocati Giuseppe Lafratta, Sterrano Teseo e Luigi Covella. Per il giudice Maccagnano, durante il processo di primo grado non sono emersi elementi che oltre ogni ragionevole dubbio potessero individuare delle loro responsabilità nella tragica vicenda.

Una sentenza di assoluzione contro la quale ha presentato ricorso alla Corte d'appello il pubblico ministero Mariano Buccoliero che al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna dei due ufficiali. L’accusa formulata dal pm Mariano Buccoliero è di aver fatto lavorare il 29enne in un ambiente non sicuro dato che la linea elettrica che conduceva corrente all’interno del locale non era stata dotata di un sistema di bloccaggio e questo avrebbe causato un riavvio accidentale che avrebbe fulminato Chiarelli: fatale, sempre secondo l’accusa, sarebbe stato in particolare il gesto di Chiarelli di prendere in mano un cavo a cui era collegata una lampadina per illuminare una parte buia, quel cavo, infatti, secondo la procura «presentava una serie di anomalie che lo rendevano non sicuro».

Anche gli avvocati Gianluca Sebastio e Carmine Urso, che assistono i familiari della vittima hanno impugnato l'assoluzione dei due militari.

Nell'udienza di ieri, le parti hanno esaminato il medico legale Marcello Chironi, consulente della procura, e il medico legale Alberto Tortorella, esperto scelto invece dai difensori dei militari. Il processo proseguirà a gennaio con l'esame di altri testimoni e poi toccherà al collegio di magistrati, presieduto dal giudice Antonio Del Coco, decidere se conferma la sentenza di primo grado e l'innocenza dei due imputati oppure ribaltarla condannandoli.

È stato invece rinviato a giudizio un terzo imputato, dipendente civile e responsabile della sicurezza: per lui, difeso dall’avvocato Pasquale Lisco, sarà il processo partito a gennaio scorso e attualmente in corso a valutare se ci sono state eventuali responsabilità penali.

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