TARANTO - È stato condannato a 5 anni e 4 mesi il 58enne arrestato dai poliziotti lo scorso 26 marzo 2022 con l’accusa di tentato omicidio per aver aggredito la donna dopo un incidente stradale sul ponte «Punta Penna» di Taranto. È stato il giudice Pompeo Carriere a emettere nel pomeriggio di ieri il verdetto con cui ha confermato le richieste dell'accusa: il pubblico ministero Marzia Castiglia aveva infatti richiesto la stessa pena decretata poi dal giudice.
Dalle indagini partite dopo quell'episodio, era infatti emerso che quell’aggressione è stata solo l’ultima di una lunga seria: da due anni, infatti, il 58enne aveva cominciato a usare violenza, fisica e verbale, nei confronti della moglie. La donna non ha mai denunciato i fatti, ma stando a quanto hanno confermato i figli della coppia, aveva deciso di divorziare e si era anche rivolto a un legale. L’uomo, tuttavia, aveva chiaramente dichiarato che si sarebbe opposto con tutte le sue forze. Proprio per quella furia senza freni, il giudice delle indagini preliminari aveva decretato inizialmente per lui la custodia cautelare in carcere, ma col passare del tempo, le esigenze cautelari si sono ridotte e l'uomo è tornato in libertà, ma con il divieto di avvicinarsi alla sua ex moglie.
Proprio la vittima è stata ascoltata in aula nelle ultime udienze: «Mi strattonava con violenza, ma non voleva strangolarmi» è quanto, in estrema sintesi, ha sostenuto quella mattina: ascoltata da accusa e difesa ha aveva sostanzialmente confermato l'aggressione, ma aveva spiegato che il suo ex non aveva intenzione di ucciderla. Una tesi che lo stesso 58enne, poco dopo il suo arresto aveva fornito seppure con un goffo tentativo di far passare quegli strattoni come tentativi di rianimare la donna.
La versione fornita dalla donna e dallo stesso imputato appare in contrasto con le dichiarazioni fornite dai testimoni ascoltati dagli investigatori poco dopo i fatti. Alcuni automobilisti infatti; dopo
l’impatto, sono intervenuti per offrire soccorso e si sono ritrovati di fronte a una scena terribile: «In un primo momento – ha raccontato uno dei testimoni ai poliziotti – pensavo la stesse rianimando, dal momento che la donna era chiaramente la vittima dell’incidente, tuttavia l’uomo improvvisamente sferrava un calcio in testa alla donna stesa a terra, mi lanciavo verso di lui per allontanarlo e l’uomo cercava di colpirmi». In quei momenti la donna si è rivolta disperata proprio all’automobilista: «Aiuto, non mi lasciate sola con lui» ha implorato mentre era riversa sull’asfalto. Il 57enne, però, secondo il racconto dei testimoni si sarebbe nuovamente lanciato contro la moglie: «senza alcun preavviso – aveva infatti aggiunto il testimone – si lanciava verso la donna ancora a terra e afferrandola con entrambe le mani al collo della donna nel tentativo di strangolarla. Lo allontanavamo di nuovo e l’uomo vista la situazione e l’intervento di altri automobilisti si dava alla fuga a piedi».
Ieri mattina dopo la requisitoria del pm Castiglia hanno preso la parola gli avvocati difensori Luca Balistreri e Luigi Danucci che hanno chiesto l'assoluzione dell'uomo dall'accusa di tentato omicidio e in alternativa la derubricazione in lesioni, ma per il giudice si trattava di un tentativo di ucciderla.