TARANTO -Salgono da Catania fino a Taranto le accuse contro i magistrati ritenuti schierati su temi come immigrazione e ambiente. Dopo la bufera sul gip di Catania Iolanda Apostolico - colpevole di aver disapplicato una norma del Governo in tema di migranti dopo essere stata nel 2018 sul molo del porto etneo a manifestare per la liberazione dei profughi bloccati a bordo per le norme varate dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini - nuovi venti di tempesta sono stati indirizzati sul processo Ilva e sui magistrati togati che hanno fatto parte della Corte d’Assise che a maggio 2021 ha emesso diverse condanne nei confronti dei vertici dell’ex Ilva per il disastro ambientale e sanitario nel territorio ionico.
Ad accendere il nuovo focolaio di polemiche è stato l’avvocato Giandomenico Caiazza, fino a pochi giorni fa presidente dell’Unione Camere Penali Italiane e difensore, nel maxi processo “ambiente svenduto”, di Girolamo Archinà, l’ex responsabile delle relazione istituzionali del siderurgico durante la gestione Riva condannato a oltre 20 anni di carcere...
CONTINUA A LEGGERE SULLA DIGITAL EDITION O SULL'EDIZIONE CARTACEA