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Ex Ilva, emergenza benzene: deciderà il Tar di Lecce sul fermo degli impianti

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

«Tragedia sfiorata all'Acciaieria 2 dell'ex Ilva di Taranto»

L'ex Ilva di Taranto

Lo ha stabilito il Tar Lazio a cui si era rivolta Acciaierie d’Italia per impugnare il provvedimento del sindaco Melucci

Mercoledì 21 Giugno 2023, 11:03

11:21

TARANTO - Sarà il Tar di Lecce a decidere sulla sospensione dell'ordinanza firmata dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, lo scorso 22 maggio che impone il fermo degli impianti dell’ex Ilva, se non sarà neutralizzato l’aumento costante di benzene. Lo ha stabilito il Tar Lazio a cui si era rivolta Acciaierie d’Italia per impugnare il provvedimento che impone all'azienda e a Ilva in As di individuare entro 30 giorni le fonti di emissioni del benzene e di trovare una soluzioni all’emergenza benzene oppure fermare entro 60 giorni alcuni impianti dell'area a caldo: Altiforni, Cokerie, Agglomerazione e Acciaierie.

I giudici del tribunale amministrativo laziale hanno accolto l’istanza fatta dall’avvocato Francesco Saverio Marini, legale del Comune di Taranto, che suo atto depositato ieri mattina aveva contestato la competenza territoriale e sostenuto che l’atto impugnato da Acciaierie d’Italia è stata adottato dal sindaco del Comune di Taranto e quindi «la competenza si radica, in base al criterio territoriale e a quello funzionale, avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, sezione distaccata di Lecce». Il legale, inoltre aveva ricordato come già nel 2020 Arcelor Mittal aveva impugnato la prima ordinanza di chiusura firmata sempre dal sindaco Melucci proprio dinanzi ai giudici salentini. «Per completezza difensiva - aveva aggiunto l'avvocato Marini - vale subito la pena precisare che la competenza del Tar Lazio non potrebbe nemmeno discendere dalla natura di impianto di interesse strategico nazionale riconosciuta allo Stabilimento siderurgico» perché «anche in questo caso, infatti, prevale il criterio della sede dell'Autorità che ha emesso l'atto impugnato, risultando quindi confermata la competenza del Tar Puglia».

Sulla stessa linea era stata anche l'avvocato Laura Chiapperini dell'ufficio legale di Arpa Puglia, l'agenzia di protezione ambientale che insieme all'Asl ha fornito al Comune i dati che attestano l'aumento costante di benzene negli ultimi anni e che pur restando entro i limiti di legge non esclude il rischio per la salute di operai e cittadini: «I provvedimenti impugnati – aveva evidenziato l'avvocato di Arpa - sono destinati a produrre tutti i propri effetti esclusivamente limitatamente al territorio di Taranto, ricompreso nella circoscrizione della legge del Tar Puglia».

Tesi che quindi hanno avuto ragione dinanzi al Tar Lazio: la battaglia, quindi, ora si sposta dinanzi al Tar Lecce che dovrà nei prossimi giorni fissare l’udienza per valutare la sospensiva richiesta dall’azienda in attesa che i giudici decidano sulla legittimità dell’ordinanza. 

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