La città è sporca. Senza giri di parole, è così. E lo è da almeno sette - dieci giorni. Basta farsi un giro per il territorio comunale dal Borgo ad Italia Montegranaro, dalla Salinella a Tre Carrare Battisti per verificarlo di persona. È così, senza cedere al tempo stesso a demagogie o peggio a strumentalizzazioni di natura politica. Del resto, ampi settori della stessa maggioranza consiliare di centrosinistra, in maniera informale, ammettonouna situazione che, peraltro, è sotto gli occhi di tutti. Passanti, residenti o turisti che siano.
La Gazzetta ha, quindi, contattato Kyma Ambiente che, anche qui per dirla più brevemente, è la nuova versione dell’Amiu ovvero l’azienda di igiene urbana totalmente partecipata dal Comune di Taranto. E, dalla sede di piazzale Pertini, ammettono che ci sono degli oggettivi disservizi a cui stanno cercando di rimediare già in queste ore. Ma cosa è accaduto? E di cosa si tratta? Da quel che si è appreso, infatti, ben quattro compattari ingegnerizzati su cinque sono fermi in officina. Ai box. O almeno lo sono stati sino al pomeriggio di ieri. E, naturalmente, un mezzo da solo (anche lavorando 24 ore su 24) non ce la fa materialmente a svuotare tutti i cassonetti o campane che dir si voglia. La situazione, però, dovrebbe essere già migliorata nel corso della notte appena trascorsa in considerazione del fatto che almeno 2 dei 4 mezzi fermi ai box dovrebbero tornare ad essere nella disponibilità della società presieduta da Giampiero Mancarelli.
Intanto, sempre a proposito dell’azienda d’igiene urbana del Comune di Taranto, entro fine mese, l’assemblea dei soci approverà il bilancio 2022. Che, probabilmente, si chiuderà in perdita di esercizio. È in corso, infine, da parte di un docente universitario della «Luiss» la perizia che stabilirà il nuovo valore economico dell’inceneritore fermo ormai da dieci anni. Che sarà di certo inferiore ai 40 milioni di euro stimati a cavallo tra il 2009 e il 2011.