TARANTO - È stata la prima fra gli atleti italiani a vincere una medaglia olimpica nel nuoto e a stabilire un primato mondiale, negli 800 metri stile libero. Novella Calligaris, ex nuotatrice e giornalista, ieri era a Taranto per verificare lo stato dell’arte rispetto ai progetti in pista per gli impianti da realizzare in vista dei Giochi del Mediterraneo 2026. Calligaris sta realizzando un reportage che andrà in onda su «Rai News 24».
Verso i Giochi del Mediterraneo, di fatto mancano tre anni alla manifestazione. Lei è venuta qui a Taranto per capire a che punto siamo con i lavori sugli impianti alla vigilia della nomina del Commissario. Ha avuto modo di valutare già la situazione?
«Io sono inviata di Rai News24 e stiamo realizzando un reportage sui Giochi che sono fondamentali per questa parte d’Italia perché significa aprirsi al mondo in un altro modo e dare un’altra immagine di Taranto che invece fino ad ora è sempre stata citata per cose negative, l’inquinamento dell’Ilva e tutte le problematiche di conseguenza. Io invece penso che Taranto meriti un’altra visione anche attraverso lo sport. Le grandi manifestazioni sportive, come i Giochi del mediterraneo appunto, portano non solo gli atleti, le gare e quant’altro ma portano anche una visibilità internazionale su quelle che sono le peculiarità della zona e questo è un modo polivalente di rilanciare il territorio. Diciamo che la situazione è preoccupante e mi riferisco al ritardo sui progetti, ma non è impossibile. Bisogna correre, accelerare. Grande importanza rivestirà la scelta del Commissario che dovrà conoscere il territorio e avere un buon rapporto con il Governo, quindi mediare la situazione e dovrà cercare di smorzare le polemiche e attenuare i personalismi, cercando di fare una buona squadra perché lo sport ci insegna che si vince solo restando uniti e lavorando tutti insieme».
A 3 anni dai Giochi, ora sarà necessario soprattutto capire quali sono priorità. Lei diceva fondamentale sarà la figura del Commissario che dovrà conoscere territorio perché il tempo stringe e bisogna capitalizzare ogni giorno. Esiste già una scaletta di queste priorità? Da dove bisogna cominciare secondo lei?
«Qui meglio di me potrà rispondere il sindaco e il Comitato organizzatore. Per quello che ho visto io, posso dire che - sulla carta - i progetti sono davvero molto belli. Adesso bisogna realizzarli e serve essere ottimisti. Bisognerà affrettare la nomina del Commissario e lavorare assieme a lui per agevolare tutte le procedure che sono da rispettare. Il Commissario è una garanzia anche per lo stesso Comitato organizzatore».
Il progetto dello stadio del nuoto contempla l’integrazione percettiva con il mare e con il contesto identitario, storico e paesaggistico dell’area di Torre d’Ayala. Che gliene pare?
«È molto d’impatto. Avere un’area archeologica e un parco a ridosso dell’impianto sportivo e del mare è molto suggestivo. Ora il problema non è il costo della piscina, ma è il costo gestionale. Serve subito buttare giù un piano di fattibilità e di gestione nel rispetto della sostenibilità che non deve essere solo ambientale, ma anche economica e sociale».