TARANTO - Dai tetti della Città Vecchia alla Biennale di Venezia. Il 21, 22 e 23 aprile su due tetti adiacenti tra via delle Pentite e vico degli Innocentini, andrà in scena Post Disaster Rooftoops EP04, una serie di performance condivise, che vanno dal Thai chi, a ThefutureisNOW?#3 con le artiste e attiviste Silvia Claderoni e Ilenia Caleo, fino ad arrivare all’assemblea bruch. Incontri ed esperienze in uno spazio sospeso tra il pubblico e il privato in cui la protagonista di questa quarta edizione sarà la città vista dai tetti. Dall’alto è possibile, secondo gli organizzatori, avere una visione immediata degli effetti della crisi ambientale, occupazionale, economica e sociale di Taranto. Ma è anche possibile «immaginare collettivamente un futuro alternativo, attraverso continui slittamenti dello sguardo tra il reale e il possibile».
Insomma il disastro non è altro che il punto di partenza da cui ricostruire. Il progetto è partito nel 2018 dal collettivo di architetti e designer Gabriele Leo, Gabriella Mastrangelo, Grazia Mappa e Peppe Frisino e che quest’anno prenderanno parte alle nove attivazioni sui territori di “Spaziale presenta”. Si tratta della fase preparatoria alla realizzazione di “Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri”, progetto del collettivo Fosbury Architecture per il Padiglione Italia della 18a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia del 2023. «Un grande riconoscimento e una grande responsabilità per il nostro collettivo» hanno raccontato in conferenza stampa gli organizzatori. Non è un caso che Post Disaster si svolga in un territorio come quello dell’Isola. Un quartiere che il collettivo definisce «simbolico» delle contraddizioni in cui vive la città. Così come la Città vecchia è un ponte che unisce i Tamburi e la zona industriale, con la città nuova. Così il collettivo si esprime creando un ponte tra l’architettura, il design e l’arte contemporanea, mettendo al centro i luoghi, i corpi umani e non, che li attraversano. Per questo le performance saranno gratuite per garantire a tutti la partecipazione. Venerdì 21 aprile dalle 18,30 debutto con Preludio, un’azione in due atti. In cui la prima parte sarà un sessione di Thai chi, mentre la seconda una pratica di ascolto. Sabato 22 aprile, sempre dalle 18, sarà la volta delle performer Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, che coinvolgeranno il pubblico in un’azione che rievoca lo Zen for Head Paik del 1962, che consiste nell’usare la testa per dipingere e poi lasciare l’opera d’arte aperta a chi vorrà continuare. Infine Be an Ally- assemblea con Ilenia Caleo, Ilaria Lupo e Martina Muzi, domenica dalle 13.