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Taranto: intascava soldi dei clienti, condannato assicuratore

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

assicurazione auto

Denunciato dal suo titolare. Non versava il denaro delle polizze

Domenica 20 Novembre 2022, 12:24

TARANTO - Decine e decine di automobilisti alla guida del veicolo ignari di non aver le assicurazioni, ma con il tagliando. Conducenti e passeggeri privi di copertura assicurativa nonostante il pagamento dei premi. È successo a Taranto qualche anno fa, quando un subagente di una compagnia assicurativa, un tarantino che oggi ha 47 anni, ha cominciato a incassare il denaro dei clienti, ma non ha mai attivato la copertura assicurativa. Per i clienti, in realtà, non c’era neppure la possibilità di immaginare i rischi che stessero correndo dato che l’uomo quando incassava il denaro consegnava il tagliando assicurativo e la quietanza di pagamento. Donne e uomini, quindi, uscivano dal suo ufficio certi che in caso di danni, la compagnia sarebbe intervenuta come sempre. In realtà, i loro soldi finivano nelle tasche dell’uomo e non in quelle della compagnia. Un sistema andato avanti per mesi fino a quando, ovviamente, qualcosa si è inceppato.

A svelare le dimensioni del problema è stato il titolare, insospettito dal fatto che il 47enne da tempo non si recava in ufficio a versare le quote riscosse dai clienti. La consegna del denaro, infatti, avveniva con cadenza settimanale, ma per un determinato periodo, il subagente non si era fatto vedere. Più volte lo ha contattato ricevendo rassicurazioni, ma alla fine ha deciso di approfondire la vicenda e dai controlli effettuati ha scoperto che erano decine e decine gli automobilisti «scoperti»: conducenti alla guida di veicoli che, se fossero stati coinvolti in un incidente, avrebbero improvvisamente preso coscienza di non aver assicurazione. Una flotta di auto, insomma, circolava per le strade del tarantino da mesi senza copertura. Ma non solo. Contemporaneamente avevano anche scoperto che un altro numero significativo di clienti della sua agenzia avevano cambiato compagnia: un nuovo contratto, con una nuova compagnia, stipulato a insaputa persino degli stessi automobilisti.

A quell’improvvisa e inspiegabile emorragia di clienti è apparsa da subito anomala si è aggiunta l’anomalia di alcuni clienti, pur avendo ancora il secondo semestre assicurativo da saldare, erano passati alla concorrenza. Il danno per l’agenzia ammontava a ben 25mila euro solo quantificando le polizze non pagate o i clienti trasferiti alla concorrenza. Il titolare, quindi, ha chiesto spiegazioni al 47enne di quanto stava accadendo, ma le risposte non solo non sono state sufficienti e così si è rivolto all’avvocato Ivan Zaccaria e ha denunciato il suo ormai ex sub-agente per i reati di appropriazione indebita e truffa. Quest’ultimo tuttavia, ha provato a fare altrettanto: il 47enne che aveva incassato il denaro senza attivare le polizze lo ha infatti denunciato per estorsione indicando come minacce ingiuste le richieste dell’uomo di ottenere la restituzione di quelle somme.

I due procedimenti penali hanno avuto esiti ben diversi. Il primo che vedeva il titolare imputato per estorsione si è chiuso con l’assoluzione: l’avvocato Zaccaria è infatti riuscito a dimostrare come in realtà le richieste del suo assistito non solo non erano minacce estorsive, ma legittime pretese nei confronti di un collaboratore infedele. Nel corso del processo, infatti, il legale ha dimostrato come, una volta scoperto il misfatto, abbia provveduto al pagamento nei confronti delle varie compagnie assicurative delle somme di cui il 47enne si era indebitamente appropriato creando non solo un danno economico, ma anche un significativo danno all’immagine dell’azienda.

Il secondo processo, nel confronti del subagente, si è invece concluso qualche settimana fa con una sentenza di condanna per entrambe le accuse: il giudice Anna Lucia Zaurito, infatti, lo ha condannato non solo a nove mesi di reclusione senza neppure la sospensione della pena, ma soprattutto al risarcimento dei danni nei confronti dell’imprenditore assicurativo. L’avvocato Zaccaria è riuscito inoltre a ottenere anche una provvisionale immediatamente di 5mila euro in attesa che un processo civile quantifichi l’ammontare effettivo dei danni che il 47enne dovrà risarcire.

 

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