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Mottola, 25enne picchia con un bastone lo zio disabile e filma tutto: arrestato, il video è virale

 
Redazione online

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Mottola, 25enne picchia con un bastone lo zio disabile e filma tutto: arrestato, il video è virale

L'uomo era tenuto segregato in casa senza possibilità di uscire neanche per andare in bagno

Mercoledì 13 Luglio 2022, 09:08

18:01

MOTTOLA (TA) - Nel pomeriggio di ieri i carabinieri di Massafra (Ta) sono venuti in possesso di un video che ritraeva un giovane uomo che percuoteva un disabile con un bastone, a Mottola. A quel punto i militari, che hanno identificato entrambi i protagonisti del filmato, sono risaliti alla loro identità: il giovane è un 25enne già noto alle forze dell'ordine, nipote della vittima. A quel punto hanno fatto irruzione al primo piano della palazzina dove i due vivono insieme a hanno trovato una stanza chiusa. Nella camera da letto c'era il 57enne, con evidenti problemi psichici, segregato senza neanche una bottiglia d'acqua, tenuto sotto chiave senza possibilità di uscire neanche per andare in bagno. Nella stanza c'era una telecamera, la connessione wi-fi, e il bastone usato per picchiare l'uomo. Le immagini brutali venivano trasmesse in diretta sui canali social del 25enne. La vittima è stata condotta all’ospedale di Castellaneta, e aveva varie ecchimosi sul corpo. Il nipote è stato arrestato. Uno dei video 'incriminati' sarebbe diventato virale, quindi visionato da una moltitudine di persone.

Il ministro Erika Stefani: «Ora serve una condanna esemplare»

«Confidiamo nell’azione della giustizia e ci aspettiamo una condanna esemplare per l’uomo che si è macchiato di un così terribile crimine». E’ il commento del ministro alle Disabilità Erika Stefani sulla vicenda di Taranto, dove un 25enne è stato arrestato perchè ha tenuto segregato lo zio di 57 anni con problemi psichici. "L'aspetto su cui ci dovremmo interrogare come società - ha aggiunto Stefani - è il reiterarsi di episodi che vedono maltrattamenti su persone con disabilità consegnati a filmati che diventano virali. C'è ancora tanto lavoro da fare su cultura ed educazione».

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