TARANTO - I sindacati Cgil, Flp e Uil e le Rappresentanze sindacali unitarie del museo nazionale archeologico MArTA di Taranto hanno proclamato lo stato di agitazione del personale evidenziando varie problematiche, a cominciare dalla «mancanza di risposte da parte dell’amministrazione del museo alle richieste di ottenere un riconoscimento economico a fronte di un maggior carico di lavoro e di responsabilità a proposito della mostra Medimex in programma dal 16 giugno». Si tratta, in particolare, della mostra «Hipgnosis Studio: Pink Floyd and Beyond», a cura di Ono Arte Contemporanea, che sarà aperta fino al 17 luglio nell’ambito del Medimex 2022, International Festival e Music Conference promosso da Puglia Sounds. Le organizzazioni sindacali fanno presente «che è ormai usuale la modalità di mostre aggiuntive lungo il percorso museale avulse dal contesto archeologico. Non entriamo nel merito della Direzione scientifica e degli accordi di collaborazione del MArTA che però non presuppongono l’utilizzo dei lavoratori a prescindere».
Inoltre, Cgil, Flp e Uil e le Rsu richiamano l’attenzione sulle condizioni di sicurezza in merito alle postazioni aggiuntive come «ad esempio quelle della mostra "L'età dell’oro" di Federico Gori. Riguardo tale mostra, ricevuta la polizza, si evince - aggiungono - che alcune condizioni non tutelano il personale ma solamente l’Amministrazione e l’artista come quelle che invalidano la stessa in presenza di overbooking e superaffollamento». E a proposito delle stesse «mostre e attività aggiuntive si fa presente che il dato di massima affluenza, secondo molti ormai obsoleto e riferito alla superficie nuda in fase di richiesta ai Vigili del fuoco, potrebbe risultare, da calcoli effettuati, dimezzato in quanto la metratura risulterebbe drasticamente ridotta da pareti a vetrina, tavoli per attività didattica, panche, reperti».
La replica dell'ex direttrice del museo
Proprio il 25 maggio scorso era giunta la notizia dell'addio al museo archeologico di Taranto, dopo sette anni, della direttrice Eva Degl’Innocenti, per andare a dirigere Bologna Musei, selezionata con un bando da Palazzo d’Accursio. «In tutti questi anni, abbiamo lavorato per far sì che il Museo Archeologico Nazionale di Taranto diventasse un importante attivatore culturale e motore di sviluppo, oltre che attivatore di cittadinanza attiva: un luogo dove non soltanto si cura e si valorizza la cultura, ma si produce cultura. Ai lavoratori del Museo, a cui sono sempre stata profondamente grata per la loro dedizione, il loro lavoro, il loro senso di abnegazione e sacrificio, ed ai quali è stato anche dato il legittimo riconoscimento economico e autorizzato l’ampio ricorso al lavoro agile ove compatibile con il funzionamento del MArTA e con la fruizione dei visitatori, a fronte di una grave carenza di organico assolutamente non imputabile alla mia direzione del MArTA. Il Museo è un istituto periferico del Ministero della Cultura e non ha autonomia di indizione di concorsi per la cooptazione di personale. I risultati del Museo di questi anni di gestione ad autonomia speciale fanno bene al territorio ma anche al personale, finalmente protagonista dei successi raggiunti dal lavoro di squadra». Così in una nota la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, risponde nel merito alle critiche mosse dalla R.S.U. del Museo e da CGIL, UIL e FLP che, dichiarando lo stato di agitazione dei lavoratori, parlano di carichi di lavoro, retribuzioni e sicurezza.
Sull’aumento dei carichi di lavoro poi la direttrice Eva Degl’Innocenti precisa: «A breve inaugureremo, nell’ambito dell’edizione 2022 del Medimex, l’importante mostra sui Pink Floyd, realizzata in stretta collaborazione istituzionale con la Regione Puglia e il Teatro Pubblico Pugliese – dice la direttrice – e tranne che per le fasi di allestimento, disallestimento e vernissage regolarmente riconosciuti come carichi aggiuntivi per cui il Teatro Pubblico Pugliese ha già inviato quietanza di pagamento per il compenso delle attività in conto terzi – prestazione d’opera occasionale - svolte dai dipendenti (pagamento in favore dei dipendenti), la mostra si svolge all’interno del percorso permanente e con gli stessi e identici orari di fruizione del museo, quindi con una attività rientrante nell’ordinaria attività di lavoro». Anche sulle osservazioni relative a casi di affollamento all’interno del Museo, la direttrice sottolinea: «il museo si è sempre attenuto al rispetto dei numeri di massimo affollamento ipotizzabile finora a disposizione ma, in ottica collaborativa e in considerazione dei cambiamenti logistici intervenuti negli anni, avevo già provveduto a richiedere a un professionista abilitato, in occasione del futuro rinnovo del Certificato di Prevenzione Incendi, un nuovo calcolo dell’affollamento massimo ipotizzabile per piano e per sala, in ossequio al principio europeo di “massima precauzione” e per rispettare i massimi standard di sicurezza. Peraltro, tranne nei giorni festivi in cui facciamo un progetto per il personale – con relativo riconoscimento economico per i dipendenti finanziato dal bilancio del MArTA – con impiego di maggiori unità di personale, negli altri giorni per la visita del Museo si accede al Museo soltanto ogni ora e per un massimo di 40 persone all’ora, proprio per evitare carichi di lavoro ed al contempo garantire la massima sicurezza, vista la grave carenza di organico, seppur costretti a limitare molto la capacità di fruizione del Museo».