TARANTO - Ruspe in azione e operai al lavoro. Finalmente. Da decenni, diversi decenni, la situazione di quest’area della città che insiste nel quartiere Tre Carrare Battisti reclama la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria. Che, in realtà, questa volta hanno la forma di opere di reale riqualificazione iniziate ormai una settimana fa. Per la cronaca, l’appalto è stato aggiudicato in favore dell’azienda barese «Costruttori qualificati srl» per un importo complessivo di poco superiore ad 1,3 milioni di euro. In particolare, l’Amministrazione comunale (nel 2020) aveva fatto ricorso alla Cdp. La Cassa depositi e prestiti ha... contribuito alla riqualificazione del piazzale (che ultimamente lo stesso Municipio identifica in Dante e non più Bestat) accendendo un mutuo pari a 400mila eiro. Che verranno restituiti, a tasso fisso, in venti rate.
Ora, un altro passo indietro. Verso la fine del dicembre 2020 la giunta comunale, all’epoca presieduta da Rinaldo Melucci approvò il progetto definitivo per i lavori di miglioramento funzionale e riqualificazione di piazza Dante.
L’area, nota a tutti i tarantini come piazzale Bestat, era già stata interessata di un intervento che si era concentrato nei pressi della rinnovata biblioteca Acclavio, coinvolgendo anche le rampe di accesso alla strada sottostante e il sistema di scolo delle acque piovane.
In particolare, l’impresa impegnata nel cantiere dovrà far eseguire dai suoi operai e dai suoi tecnici interventi di manutenzione straordinaria e di riqualificazione funzionale, avendo particolare attenzione per la sicurezza di chiunque frequenti l’area. I lavori interesseranno anche gli assi stradali e le sedi pedonali che attraversano il piazzale, infatti, i primi verranno coinvolti nel nuovo sistema di trasporto pubblico delle linee veloci denominate Brt e, i secondi, saranno l’ossatura del Piano urbano per la mobilità sostenibile.
Il piazzale Bestat, quindi. Già, ma per quale motivo quella zona si chiama in questo modo? Bisogna risalire all’indietro ormai di cinquant’anni e ricordare quello che avrebbe dovuto essere e che poi, solo in parte, è stato.
Il complesso Beni Stabili (da qui Bestat) fu ideato dall'architetto Luigi Piccinnato, con la collaborazione dall'architetto Vera Consoli, che si ispirarono a La Défense di Parigi. La costruzione dell'intera opera con l'ultimazione dell'edificio più alto avvenne tra gli anni 1972 - 1977. Gli edifici che lo costituiscono sono disposti in maniera speculare secondo un grossolano ovale immaginario, racchiudendo all'interno la piazza Dante Alighieri che sovrasta un sottopasso per autoveicoli lungo la via omonima.
Il grattacielo più alto del complesso, con i suoi 85 metri (105 con l'antenna) e 21 piani, è il palazzo più alto della città, e fu realizzato interamente in calcestruzzo armato posteriormente con tampagnature esterne di colore blu intervallate da finti pilastri in alluminio anodizzato, mentre sul fronte o facciata sovrastante la piazza con semplici balconi dotati di fioriere. Il dirimpettaio secondo grattacielo di 18 piani, si presenta con una struttura esterna in cemento armato a faccia vista a doppio pilastro, una struttura lo rende visivamente più dinamico e verticaleggiante. La piazza centrale è pavimentata in travertino romano.
Nella struttura si insediarono le prime emittenti radio-televisive cittadine: Radio Taranto Stereo, Radio Taranto Centrale, Radio Taranto International e Tele Taranto Color. Grazie alle antenne poste alla sommità, veniva consentito l'ascolto e la visione dei programmi a tutta la provincia, senza l'ausilio di ripetitori.
Tra gli uffici pubblici presenti nel complesso, infine, vi si possono trovare tuttora la direzione Patrimonio, l'ufficio Elettorale, il servizio di Stato civile e ufficio Stranieri comunitari ed extracomunitari del Comune di Taranto, la biblioteca civica "Acclavio", oltre alla sede provinciale dell’Inail.