TARANTO - «Provo ad entrare in punta di piedi nelle stanze del dolore. Stanze fin troppo famigliari per ognuno di noi di questi tempi. Lo faccio reduce da sedici giorni di inferno, incertezze, silenzi e paura». Così Franco Andrioli, sindaco di Statte (Taranto), che ha sconfitto il Covid e ha scritto una lettera aperta al personale dell’ospedale Moscati che lo ha assistito durante il suo ricovero. E’ un «male subdolo che ti colpisce alle spalle - osserva il primo cittadino - e che oggi isola i contagiati ma paradossalmente anche chi li cura. Io ad ognuno di loro. Alle mani che mi hanno sollevato e pulito. A quelli che mi hanno consentito di mangiare. Agli infermieri che alle terapie accompagnavano sorrisi e piccole carezze. A chi discretamente vegliava su di me notte e giorno. A quei medici-coraggio voglio dire grazie. So che è poca cosa, ma io non li dimenticherò mai».
Andrioli rivolge il suo pensiero a coloro che «combattono come leoni affrontando il mostro faccia a faccia, mentre il mondo fuori pontifica e filosofeggia, senza sapere neanche così significhi sentirsi mancare il respiro dopo turni massacranti chiusi in uno scafandro impenetrabile». «Io - afferma - li ho visti quegli occhi. Ho annusato l’odore che nel reparto aleggiava quando per qualcuno le speranze pian piano si riducevano».
«Ho sentito - conclude il sindaco di Statte - tutto questo, ma non ho mai avvertito la resa, la rassegnazione. Lì dentro si combatte per un respiro in più, per quella fame d’aria da placare ogni giorno. Così queste poche righe diventano un piccolo tributo a chi la dentro mi ha aiutato ad affrontare il Covid, ma anche l’angoscia che lo accompagna».

Così Franco Andrioli, sindaco di Statte (Taranto), che ha sconfitto il Covid e ha scritto una lettera aperta al personale dell’ospedale Moscati
Mercoledì 28 Aprile 2021, 19:02