TARANTO - Rigenerazione del quartiere Tamburi, c’è attesa per il maxi appalto. Che, infatti, dovrebbe oscillare intorno a quota 11 milioni di euro. Un po’ meno, ma cambia poco. In particolare, dovrebbe trattarsi di un avviso pubblico da assegnare poi con la formula della procedura aperta (ovvero si tratterebbe del tradizionale bando di gara). Che, peraltro, verrebbe diviso in due lotti.
Intanto, un mese e mezzo fa, la giunta Melucci aveva approvato il progetto definitivo per rifare (quasi) tutte le strade del quartiere, costruire alcune rotatorie, rifare le aree verdi e potenziare la pubblica illuminazione. A cavallo tra dicembre e gennaio scorsi, infatti, c’è stato il via libera dell’esecutivo municipale alla proposta elaborata dai progettisti che si erano già aggiudicati la gara per l’affidamento dei cosiddetti servizi per l’architettura e l’ingegneria.
E ora, per ridurre i tempi l’Amministrazione comunale probabilmente farà ricorso all’appalto integrato. Che assegna al vincitore del bando per la realizzazione dei lavori il compito di redigere la progettazione esecutive delle opere.
Gli interventi, in particolare, sono finanziati con i fondi messi a disposizione dal Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto (Cis). Si tratta complessivamente di poco meno di 11 milioni di euro suddivisi in due lotti, A e B, (5,3 milioni ciascuno) che, a lavori ultimati, consentiranno di rifare quasi tutte le strade del quartiere Tamburi, per una percentuale che supera il 70 per cento della superficie totale. E, per questa ragione, considerate le dimensioni del progetto, anzi dei progetti, il Comune di Taranto (in questo caso) non parla di riqualificazione, ma di rigenerazione alzando così ancora più in alto l’asticella della sfida intrapresa per migliorare le condizioni di vita dei residenti nel quartiere Tamburi. Che, peraltro, anche (se non soprattutto) in virtù della presenza dello stabilimento siderurgico insediatosi a partire dai primi Anni Sessanta, presenta vaste aree di degrado.
In realtà, così come la Gazzetta aveva già anticipato nei mesi scorsi, le opere proposte non sono solo di natura edile. Non riguardano, giusto per capirsi, solo (si fa per dire) strade da rifare, pubblica illuminazione da realizzare o da potenziare, giardini da curare e rotatorie stradali da costruire, ma il progetto è interessante anche dal punto di vista della viabilità, anzi della mobilità così come sarebbe più corretto scrivere in questo caso. La proposta definitiva approvata dalla giunta municipale, infatti, si innesta con le future linee Brt (Bus rapid transit) che, in un prossimo futuro, partiranno proprio dal quartiere Tamburi per collegarlo dalla parte opposta della città sino a Talsano. Ma non solo.
Lo studio dei progettisti incaricati stabilisce una priorità ulteriore a linee che già potranno contare su percorsi preferenziali e quindi più avvantaggiati rispetto al traffico privato. E questo avviene non a caso, ma per ribadire l’importanza che i professionisti seguendo l’indirizzo dato dal Comune di Taranto hanno evidenziato lungo il percorso che porta a quella mobilità urbana sostenibile sancita dal Pums approvato oltre un anno fa dal Consiglio comunale. E, infine, in molte strade del quartiere Tamburi non si potrà superare il limite di velocità di 30 chilometri orari. Divieto che, sfruttando le nuove norme imposte dal Decreto Semplificazioni, consentirebbe di realizzare un numero rilevante di strade, o parte di esse, riservate ai ciclisti.