Annunci drastici, né lievi a dirla tutta, finora non ne sono stati fatti. Ma è evidente che il futuro dello stabilimento Leonardo di Grottaglie, orientato unicamente alla realizzazione di due sezioni di fusoliera del Boeing 787, rischia di essere turbolento a causa della crisi dell’industria aeronautica dovuta alla pandemia.
Ecco, dunque, giustificata la richiesta di «apertura di un tavolo a Leonardo, perché si faccia capire come il gruppo intende affrontare e gestire questo momento, ma anche un invito alla Regione Puglia, e al suo presidente, perché siano affianco ai lavoratori e al sindacato visto che l’istituzione regionale si è già confrontata più volte con Leonardo» fatta ieri dalla Uilm di Taranto al termine di una iniziativa svoltasi proprio davanti alla fabbrica. Quasi 500 lavoratori si sono ritrovati sul piazzale esterno alla portineria dello stabilimento, tutti con mascherine e distanziati (la stessa organizzazione sindacale ha vigilato sul rispetto del distanziamento e si era premunita di mascherine da fornire all’occorrenza). L’iniziativa è stata della sola Uilm, sindacato maggioritario in Leonardo, ma vi hanno partecipato anche i comuni di Grottaglie, Monteiasi, Sava e Taranto con i loro amministratori. Presente anche la Uil di Taranto col segretario Giancarlo Turi. L’assemblea è coincisa con un giorno di non lavoro a Leonardo Grottaglie perché rientrante nel piano di chiusure collettive decise dall’azienda che in questa maniera sta fronteggiando da agosto il minor carico di lavoro derivante dalla riduzione della commessa Boeing, l’unica per ora dello stabilimento di Grottaglie.
«Lo stabilimento possiede l’infrastruttura logistica (pista aeroportuale), gli spazi dimensionali (capannoni in disuso in possesso di Aeroporti di Puglia) e soprattutto, le competenze per lavorare in settori produttivi differenti dall’Aeronautica Civile» si legge in un documento diffuso dalla Uilm a consuntivo della manifestazione. «Solo affiancando nuovi progetti al B787 si potrà risolvere il vuoto lavoro strutturale che interessa il nostro sito e che si aggraverà nei prossimi anni. Consapevoli del tempo necessario alla finalizzazione di quanto specificato, siamo disponibili nel breve termine a discutere di soluzioni temporanee - fa sapere la Uilm - ma a patto che siano a tutela di tutti i lavoratori e che scongiurino la scorciatoia della cassa integrazione sotto ogni forma. Se la Leonardo dovesse persistere nel silenzio assordante e irrispettoso nei confronti di tutti i lavoratori, interrotto esclusivamente da dichiarazioni estemporanee a mezzo stampa, avvieremo un percorso di mobilitazione».
















