Taranto - Un bollettino epidemiologico che fa prendere un leggero respiro di sollievo quello di ieri per la provincia di Taranto dove, dopo il boom di casi nella Rsa di Villa Genusia a Ginosa (complessivamente almeno 46 sinora), si registrano altri 8 casi (totale di 378 dall’inizio dell’epidemia).
Si tratta di un caso di un marinaio in servizio presso la Caserma Castrogiovanni e di altri 7 tutti parenti o contatti stretti di altri contagiati. Sono 28 i ricoverati nel reparto di malattie infettive del Moscati.
Il nuovo bilancio sembra, dunque, riproporre sostanzialmente il problema dei piccoli focolai familiari (il più delle volte legati comunque a rientri anche di un solo componente da aree a rischio) e sostanzialmente dei contagi in ambienti nei quali il distanziamento è difficile. Anche il militare della cui positività si è appreso ieri è il coniuge della commessa del negozio del Centro Commerciale Porto dello Jonio, risultata positiva l’altro ieri.
Il negozio stesso era stato subito chiuso e sanificato, col personale messo in isolamento, e nelle ore successive già riaperto. Anche nella caserma nella quale lavora l’uomo sono scattate le operazioni di controllo necessarie. Altri focolai che i sanitari stanno monitorando quelli di un negozio di ottica di San Giorgio e di un bar d Carosino dove le prime positività erano emerse nei giorni scorsi e circoscritte. Sempre nei giorni scorsi, un ulteriore focolaio di casi era stato individuato e monitorato anche a Riva dei Tessali a seguito della positività della componente di una famiglia recatasi in vacanza in Grecia. Tutte situazioni che apparirebbero a questo punto abbastanza ben circoscritte.
Rimane il grosso problema dei contagi a Villa Genusia. Nel frattempo gli oltre 120 ospiti (positivi oltre la metà dei 46 casi conclamati, la gran parte dei quali asintomatici) delle struttura sono rimasti nello stesso centro, distribuiti in tre diverse aree: dei casi negativi, di coloro che sono in attesa di tampone, dei casi positivi. Solo alcuni, i pochi casi che hanno manifestato qualche sintomo, sono stati trasferiti nel reparto di Malattie infettive del Moscati (dove però nel frattempo ci sono ben oltre 20 pazienti ricoverati). Ora si attende la seconda ondata di tamponi di verifica, mentre anche alcuni dei familiari che si erano recati a visita dovrebbero essere sottoposti a test. Insomma, una situazione che sta tenendo non poco in ansia le autorità sanitarie. Per scongiurare rischi simili in una struttura vicina, il Maugeri sempre a Ginosa, l’altro ieri la Uil Fpl ha chiesto tamponi e test sierologici per i dipendenti e gli ospiti della struttura.