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A Lizzano fanno il rosario contro il ddl omotransfobia: la protesta Lgbt

 
Redazione online

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A Lizzano fanno il rosario contro il ddl omotransfobia: la protesta Lgbt

Dopo la preghiera in chiesa, la sindaca dissente, Cc identificano gli attivisti

Mercoledì 15 Luglio 2020, 16:27

TARANTO - Sono dovuti intervenire i Carabinieri ieri sera a Lizzano (Taranto) per la protesta nel piazzale della Chiesa San Nicola contro il «Rosario per la famiglia» organizzato dal parroco don Giuseppe Zito intendendo "difenderla dalle insidie che la minacciano, fra cui il disegno di legge contro l’omotransfobia». L’iniziativa del parroco, annunciata con un post sui social successivamente rimosso, aveva scatenato proteste e non solo delle realtà Lgbt. I Carabinieri, chiamati a quanto si è appreso dallo stesso parroco, avevano iniziato a identificare i manifestanti quando davanti alla chiesa si è presentata la sindaca Antonietta D’Oria, eletta con una lista civica, che ha difeso le ragioni del dissenso al 'Rosariò. «Allora prendete quelli che stanno dentro - ha detto riferendosi ai parrocchiani all’interno della chiesa - perché è una vergogna per Lizzano, che è un paese democratico». Alla protesta ha partecipato anche la scrittrice Francesca Cavallo che, di Lizzano, è autrice bestseller delle 'Storie della buonanotte per bambine ribellì. «A Don Giuseppe - scrive in un post Fb - evidentemente piace che la gente possa continuare a odiarci e a esprimerci disprezzo apertamente. È una bella motivazione per una veglia di preghiera, l’odio. Complimenti». Le forze dell’ordine hanno «identificato tutti i cittadini presenti davanti alla Chiesa con un paio di bandiere arcobaleno - osserva Luigi Pignatelli, presidente di Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto - . Molti sono giovanissimi. Tutti manifestavano pacificamente ed erano distanziati. Proprio il 14 luglio, Giornata Internazionale della Visibilità delle persone Non Binarie, nella chiesa di San Nicola a Lizzano si è pregato per un’eteronormalità che vuole schiacciare il diritto alla differenza e alla libertà di orientamento sessuale e di identità di genere. Si è pregato contro il ddl Zan, che rappresenta un passo, seppur piccolo e insufficiente, contro l'omotransfobia».

PARLANO LE SARDINE - «La Puglia è terra di accoglienza e non sarà di certo un parroco qualsiasi a farci dimenticare questo importante valore. Esprimiamo il nostro grazie alla sindaca, uno dei motivi che ci rende orgogliosi di essere pugliesi e italiani». Così le Sardine Pugliesi commentano l'iniziativa della sindaca di Lizzano (Taranto), Antonietta D’Oria, che ieri sera è intervenuta nel piazzale antistante la chiesa di San Nicola, per difendere il diritto a manifestare di alcune persone che protestavano in concomitanza con il «Rosario per la famiglia» organizzato dal parroco don Giuseppe Zito contro il Ddl Zan in materia di contrasto all’omobitransfobia.
La sindaca, osservano le Sardine di Puglia, «è dovuta scendere in piazza per ricordare che il Comune di Lizzano, la Puglia e lo Stato italiano, devono rispettare quei valori. Il parroco in più ha preteso dai carabinieri che fossero schedati dei liberi cittadini che stavano esprimendo pacificamente tutto lo sdegno per una simile veglia». La sindaca «ha urlato tutto il suo sdegno - proseguono le Sardine - verso un simile gesto che non solo viola la libertà e i diritti dei cittadini ma per di più sponsorizza razzismo, omofobia e quindi esclusione. Ci spiace che certi parroci che per fortuna non rappresentano tutta la Chiesa, con questi episodi, stiano dimenticando il loro obiettivo principale che è quello dell’amore verso il prossimo e si stiano dirigendo verso strade a tutela dell’aggressore».

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