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Migranti, in 100 arrivano all'hotspot di Taranto: arrestato tunisino irregolare

 
Redazione online

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MIgranti, in 100 arrivano all'hotspot di Taranto: arrestato tunisino irregolare sul territorio

foto d'archivio

Previsti nuovi arrivi nelle prossime ore

Domenica 12 Luglio 2020, 12:34

16:46

TARANTO - L'hotspot di Taranto ha ricominciato ad accogliere ospiti stranieri, dopo gli sbarchi di questi giorni a Lampedusa. Negli ultimi giorni sono giunti 100 migranti nella struttura alle porte del capoluogo, e la polizia ha arrestato un tunisino 31enne, che nonostante fosse destinatario di un provvedimento di respingimento emesso dal Questore di Palermo nello scorso settembre 2019, ha fatto illecitamente nuovo ingresso in Italia. Grazie ai controlli incrociati i poliziotti lo hanno arrestato. Previsti nuovi arrivi nelle prossime ore.

HOTSPOT UTILIZZATO IN VIOLAZIONE ALLA LEGGE - Ancora una volta l’hotspot di Taranto viene utilizzato per funzioni in violazione alla legge che ne regolamenta l’istituzione. Queste strutture infatti sono destinate solo all’identificazione dei migranti, e non alla loro ospitalità, mancando i requisiti minimi per l’accoglienza. E invece ancora in questi giorni vengono trasferite a Taranto persone già identificate a Lampedusa». Lo sottolinea l’associazione Marco Pannella a proposito del trasferimento all’hotspot di Taranto di decine di migranti sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa.

«Chiediamo - è detto in una nota - l’immediato rispetto della legge da parte delle istituzioni che la stanno violando, a partire dal Ministero dell’Interno già interrogato a riguardo dai parlamentari di Fratelli d’Italia ancora in attesa di risposta. Inoltre chiede che anche il Comune di Taranto si adoperi in tal senso, essendo la struttura parte del suo territorio». Per l’Associazione Pannella, «accoglienza non vuol dire far sbarcare le persone ospitandole senza servizi minimi necessari come accade all’hotspot. Altre sono le strutture per questo indicate. A ciò si aggiunge l’eventuale presenza di Covid. Se queste persone sono state già identificate si proceda immediatamente ad assegnare loro la sede che per legge ne garantisce il rispetto dei diritti umani».

(foto d'archivio - Todaro)

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