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Giovane albanese trova soldi per terra e li restituisce ad anziano

 
Pamela Giufrè

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Pamela Giufrè

Giovane albanese trova soldi per terra e li restituisce ad anziano

L'episodio al mercato. L'uomo, un professore in pensione, si è commosso per il gesto

Martedì 05 Febbraio 2019, 10:56

Quando «perdi» 50 euro, ma sei sempre stato una persona onesta e stimata. È una di quelle storie rare per la società dell’ipocrisia, dell’egoismo e del mero interesse personale nella quale tutti ci siamo abituati a vivere, quella che il signor Cosimo Ranieri, maestro tarantino in pensione, ha voluto raccontare alla Gazzetta del Mezzogiorno, il «suo» quotidiano da quando era un giovane ventenne appassionato di cultura e informazione. Ed oggi, che di anni ne ha 80, il maestro Ranieri divide le sue giornate tra la lettura della Gazzetta, che da settimane acquista addirittura in duplice copia per sostenere con convinzione la vertenza dei giornalisti del più importante mezzo di informazione della Regione Puglia, e la spesa al mercato vicino casa, quello di piazza Lucania.


Ed è proprio nella piazza ortofrutticola nella quale ogni giorno Cosimo Ranieri si reca, per immergersi con curiosa voglia di conoscere e scoprire sempre e ancora, anche alla sua età, tra suoni di voci e dialetti diversi, e colori di frutta e verdura di ogni stagione, che gli è accaduto qualcosa di bello, di indimenticabile. Per lasciarne traccia, soprattutto ai giovani, con i quali il maestro è stato a contatto per trent’anni, concludendo la sua carriera alla scuola «Don Milani» di via Veneto, si è deciso ad alzare il telefono componendo il numero della redazione di Taranto della Gazzetta.


«La scorsa settimana - attacca il racconto del maestro Ranieri - come ogni giorno mi sono recato al mercato di via Lucania per acquistare frutta e verdura di giornata. A differenza del solito, però, il mio stato d’animo era diverso. Ero turbato, sconvolto, forse anche non troppo lucido, perché, uscito da casa per prelevare prima di fare la spesa, avevo ricevuto una spiacevole telefonata: era mio fratello che mi comunicava di trovarsi in ospedale per un serio problema di salute. La spesa però andava fatta ugualmente, e quindi, prelevate 150 euro in tre pezzi da 50, ho raggiunto il mercato».
Il fruttivendolo di fiducia ha passato al «professore», come lo chiama da anni, la solita vaschetta di plastica, stinta dall’usura e dal tempo, ma sempre utile da riempire di tutta la merce che Ranieri acquista per casa.
«Ricordo - prosegue il maestro - di aver preparato tra le mani una delle 50 euro che avevo appena prelevato per il pagamento. Ebbene, al momento del conto non ho più ritrovato quei soldi. Ho chiesto a chi mi stava vicino se li avesse trovati, ma nessuno li aveva visti. Senza fare troppo clamore, perché non è nel mio stile, ho estratto un’altra banconota dal portafoglio, pagato e, ancor più mesto di come ero arrivato, ho girato i tacchi rientrando a casa».
I giorni a seguire non sono stati facili per il signor Ranieri. Al ricovero del fratello si sono aggiunti per lui problemi di salute che lo hanno costretto a restare a letto.


«Dopo una settimana - dice Cosimo Ranieri - mi sono fortunatamente rimesso in piedi. E, desideroso di rituffarmi nella mia routine quotidiana, avido di “riscoprirla” perché alla mia età ogni giorno in più è un regalo, sono tornato al mercato».
È a questo punto che un giovane inserviente albanese, collaboratore di una famiglia di fruttivendoli alla quale apparteneva un ex alunno del maestro, lo ha avvicinato. «Professore, mi dice questo ragazzo - racconta Cosimo Ranieri - in un italiano stentato, “Questi sono i suoi soldi”. Mi mette in mano le mie 50 euro e mi racconta di avermi atteso per giorni, guardando verso via Lucania aspettando di vedermi giungere da un momento all’altro per potermi restituire quanto avevo perso molti giorni prima. Mi sono commosso per questo gesto in grado di restituire fiducia e speranza anche in un anziano come me, che ha già vissuto buona parte della sua vita: l’albanese era stato mandato proprio dal mio ex alunno che conserva ancora un ottimo ricordo di questo vecchio maestro».
Ecco cosa accade se si semina bene…

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