Sabato 06 Settembre 2025 | 18:38

Taranto poco smart: al 102esimo posto per vivibilità

 
Emanuela Perrone

Reporter:

Emanuela Perrone

Taranto poco smart: al 120esimo posto per vivibilità

L'innovazione tecnologica è al palo

Lunedì 22 Ottobre 2018, 11:29

12:01

Taranto è fra le città meno smart d’Italia, posizionandosi al 102esimo posto, su 107 comuni capoluogo. È quanto emerge dal rapporto «ICity Rate 2018» di Fpa, società del gruppo Digital360, che fotografa la situazione delle città italiane nel percorso per diventare “smart”, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.
Milano è la città più smart d’Italia per il quinto anno consecutivo, con un distacco di quasi venti punti dalla seconda classificata e ottimi risultati soprattutto negli ambiti di solidità economica, ricerca e innovazione, lavoro, attrattività turistico-culturale, anche se ancora in ritardo nelle dimensioni ambientali, come il consumo di suolo e territorio e qualità dell’aria e dell’acqua. La segue Firenze, che per un soffio toglie la seconda posizione a Bologna. Il capoluogo toscano registra risultati eccellenti sui fronti attrattività turistico-culturale e trasformazione digitale (prima posizione) e si colloca fra le prime città per mobilità sostenibile, stabilità economica, istruzione, lavoro, partecipazione civile ed energia. Bologna, invece, conferma la sua leadership negli ambiti del lavoro, energia e governance e partecipazione civile e guadagna un ottimo posizionamento per trasformazione digitale, istruzione, ricerca e innovazione e inclusione sociale.


Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia completano la classifica delle prime dieci smart city italiane.
Taranto resta in coda, come molte altre città meridionali, Agrigento (ultima in classifica), Vibo Valentia, Caltanissetta, Trapani, Crotone, Enna, Brindisi, Caserta e Benevento.
«I dati ovviamente non sono incoraggianti – commenta l’assessore comunale Massimiliano Motolese - ma è un rating che può essere implementato solo se il Comune viene messo nelle condizioni di poter disporre di professionalità che al momento non ci sono. Tuttavia, prima di dotarci di personale interno che si possa occupare esclusivamente di servizi digitali per i cittadini e servizi informatici per il comune, c’è bisogno di pensare all’ordinario, vigili urbani e tecnici in primis. Data l’arretratezza infrastrutturale dei servizi digitali del comune di Taranto, stiamo provando ad allinearci alle linee guida di Agid, per la trasformazione digitale - fa sapere Motolese - per non farci trovare impreparati quando con Pon e Por verranno finanziate linee di azione sull’innovazione tecnologica».


Emerge chiaramente il divario fra il Nord e il Sud del Paese che anche nel percorso di sviluppo della Smart City non accenna a ridursi. Bisogna scendere fino al 43esimo posto per trovare la prima città del Meridione in classifica e Isole, Cagliari, che guadagna quattro posizioni rispetto al 2017, mentre si segnala anche il dinamismo di Lecce, 62esima, che guadagna nove posizioni.
«Non è un caso. - commenta l’assessore – Tutti i vertici di Sistema Puglia sono di Lecce, il direttore generale di Puglia Sviluppo, Antonio De Vito, è di Lecce. Hanno quindi un sistema di collegamento con le amministrazioni centrali e regionali diverso dal nostro. La loro appartenenza territoriale fa si che determinati progetti pilota vedano Lecce come base di partenza, senza che ci si affidi ad un bando pubblico. È un sistema molto, troppo, consolidato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)