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Gara Ilva, Di Maio: un pastrocchio dei miei predecessori. E Mittal presenterà il nuovo piano

 
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I giudici amministrativi dicono no all'accesso al contratto: Il gigante dell'acciaio aveva accettato la proposta migliorativa dei sindacati. Il vicepremier non esclude l'annullamento

Martedì 24 Luglio 2018, 10:09

26 Luglio 2018, 18:44

ROMA - Sulla gestione della gara per l’Ilva "il vero pastrocchio l’ha fatto la parte pubblica non ArcelorMittal». Così il vicepremier Luigi Di Maio al termine del tavolo rider. «Il vero grande tema è che la gara è stata fatta male dai miei predecessori, non è stata interpretata male dal privato - ha continuato - il classico esempio in cui si creano incertezze sul mercato perché si scrivono male le gare e ne risente un privato».

Sull'Ilva «credo che lunedì ArcelorMittal avrà la possibilità di presentare a tutte le parti interessate il suo piano». Così il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, aggiungendo che per lui il piano «non è ancora soddisfacente».

«Lavoriamo su due fronti, con ArcelorMittal e allo stesso tempo anche all’evenienza di ritiro in autotutela della gara qualora la legge mi dirà di farlo», ha aggiunto. 

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LA CRONACA DI IERI - Sull'Ilva, «ArcelorMittal ha presentato una controproposta che dal punto di vista ambientale fa un passo in avanti, ma sull'occupazione la situazione ancora non è soddisfacente e va ulteriormente approfondita». Così il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, al termine dell’incontro aggiungendo che l’azienda «ha chiesto l’opportunità di poter raccontare l’addendum migliorativo a tutte le parti interessate e quindi sia al tavolo interistituzionale - che convocheremo subito - sia ai sindacati». Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha avvisato i rappresentanti di ArcelorMittal «che sta andando avanti la procedura di accertamento sulla regolarità della gara». Così lo stesso ministro Di Maio aggiungendo «sono percorsi che vanno avanti in parallelo perché dobbiamo essere preparati a tutte e due le evenienze: è la legge che ci dirà se si deve ritirare la procedura in autotutela oppure no, stiamo seguendo un percorso naturale di accertamento».

L’incontro di oggi, fra il ministro dello Sviluppo e del Lavoro e i rappresentanti di ArcelorMittal "è servito a prendere atto di questi miglioramenti» ha proseguito Luigi Di Maio aggiungendo che ArcelorMittal non vuole che l’addendum sia reso pubblico per paura di problemi di concorrenza.

«Ma si sono impegnati a raccontarlo (l'addendum ndr) a tutti gli stakeholder che intendo siano le parti pubbliche, i sindacati, i rappresentanti dei consumatori e dei cittadini di Taranto. Organizzeremo dei momenti di confronto», ha concluso il ministro che al termine della conferenza stampa è andato via senza rispondere a nessuna domanda dei cronisti. 

Dal canto suo, ArceloerMittal precisa di aver «artecipato a questa gara in buona fede e restiamo fiduciosi che potremo presto completare la transazione iniziando ad implementare i piani industriale, sociale ed ambientale» aggiungendo che il suo piano di turnaround ha «come obiettivo il riposizionamento di Ilva ai primi posti dell’industria europea dell’acciaio». E a proposito dell'incontro con il ministro, sottolinea di aver discusso «le nostre proposte aggiuntive che riflettono il nostro impegno per il rilancio di Ilva con particolare attenzione alle sfide ambientali e sociali».

IL TAR: NO AD ACCESSO ATTI DA REGIONE - Il Tar del Lazio ha respinto l’istanza della Regione Puglia per l’accesso agli atti del procedimento relativo all’aggiudicazione della procedura di trasferimento dell’Ilva di Taranto alla Am Investco Italy. In particolare la Regione Puglia chiedeva di ricevere il piano industriale di AM InvestCo, la documentazione del piano ambientale, il parere del Comitato di sorveglianza espresso il 28 maggio 2017 con cui è stata autorizzata l’aggiudicazione in favore di AM InvestCo e il contratto di trasferimento tra Ilva in amministrazione straordinaria ed AM InvestCo il 28 giugno 2017.

Per i giudici amministrativi, «per quanto riguarda la domanda relativa all’ostensione del contratto di trasferimento sottoscritto tra ILVA ed AMI in data 28/06/2017 e il parere del Comitato di Sorveglianza espresso in data 28 maggio 2017, il Collegio rileva cessata la materia del contendere in virtù dell’intervenuto deposito spontaneo in giudizio». Cosa diversa per quanto riguarda il piano industriale e la relativa documentazione di AM InvestCo presentati in sede di offerta. Il Tar infatti ha considerato «che non sono stati forniti dalla ricorrente elementi idonei a dimostrare che i richiesti Piani contengano informazioni ambientali autonomamente estraibili dal contesto generale e ulteriori e diversi da quelli desumibili dal contenuto del d.p.c.m. impugnato per la fase di merito».

Sotto questo profilo, per i giudici amministrativi «non appare neanche censurabile la conclusione del Mise in sede di rigetto dell’istanza, secondo il quale «il Piano industriale di AMI e la correlata documentazione presentati in sede di offerta risultano documenti che esulano dalla 'materia ambientalè, riguardando piuttosto aspetti tecnici, operativi ed economici concernenti l’integrale attività del trasferito complesso produttivo».

Alla luce della normativa di settore, quindi, «la parte residua della domanda di ostensione della Regione Puglia non può essere accolta - non risultando sotto tale profilo illegittimi né la nota del Mise impugnata né il «silenzio» opposto dal MATTM - fermo restando che, essendo la questione di merito tuttora pendente, ben potrebbe il Collegio provvedere ad acquisire d’ufficio l’indicata documentazione, ove ritenuta imprescindibile ai fini della fase di delibazione del merito».

LA NOTA DI IERI DI DI MAIO - Sull'Ilva, in una nota diffusa ieri sera, il ministro Di Maio aveva sottolineato che « aseguito delle verifiche interne sul dossier Ilva e del parere fornito dall’Anac, si ritiene che  ci siano i presupposti per avviare un procedimento amministrativo finalizzato all’eventuale annullamento in autotutela del decreto del 5 giugno 2017 di aggiudicazione della gara. È un procedimento disciplinato per legge - afferma il ministro Luigi Di Maio - che durerà 30 giorni. 

ArcelorMittal ha presentato la sua proposta migliorativa per il turnaround di Ilva nel giorno in cui il rivale Jindal Steel West acquisisce definitivamente l’acciaieria di Piombino. Ironia della sorte, il perdente nella gara per Ilva è arrivato primo a consolidare la sua presenza in Italia se pure su un sito meno importante di Taranto. Per ArcelorMittal la strada per chiudere l’accordo di acquisizione non è ancora certa.  Un’offerta dove ArcelorMittal afferma di aver accettato «tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni» fatte dai Commissari Straordinari.

Il testo definitivo è arrivato dopo giorni di colloqui serrati con i commissari Enrico Laghi, Piero Gnudi e Corrado Carrubba a loro volta in stretto contatto con il Gabinetto del Ministro. «ArcelorMittal confida che questi impegni aggiuntivi evidenzino al Governo e agli altri stakeholder nazionali e locali interessati il suo pieno impegno per una gestione responsabile dell’Ilva» si legge nella nota diffusa dopo la presentazione del piano.

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