Il lupo ultimamente è un po’ più a rischio di sopravvivenza. Agli inizi del 1970, quasi estinto in Italia, negli anni ’90 divenne «specie rigorosamente protetta», a dicembre di quest’anno si deciderà se dovrà subire il declassamento a «specie protetta».
Grazie alle richieste di allevatori europei anche francesi, spagnoli e italiani (sostenuti dalla Lega) che lamentano aggressioni nei loro allevamenti zootecnici in aumentato esponenziale negli ultimi 10 anni. Il trend ha accelerato la decisione già nell’aria dallo scorso anno: annullare per il lupo il divieto assoluto di cattura, uccisione, disturbo ed interferenza riguardo le specie faunistiche incluse nell’appendice II della Convenzione di Berna. A seguito di questa proposta è esplosa la polemica tra le Associazioni animaliste e gli esponenti dell’Unione Europea, governo italiano incluso.
Legambiente e WWF accusano definendo risoluzioni «populiste» e risolutorie «sempre con la solita tecnica del fucile e dell’ammazzamento». Inoltre sono indispettiti dalle modifiche già apportate in Italia dall’attuale governo all’articolo 19 Legge 157 sull’attività venatoria che hanno reso le attività di controllo, molto più simili alla caccia, dato che questi controlli vengono portati avanti dagli stessi cacciatori, riducendo il peso del parere di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale), degli organi di vigilanza e dell’attività di fatto dei carabinieri forestali.
Predatore carnivoro d’eccezione che nei periodi di magra non disdegna i frutti, le bacche e roba commestibile lasciata dall’uomo nelle zone boschive, il lupo è sempre stato discriminato rimanendo vittima di leggende e proverbi e nella realtà della cupidigia dei bracconieri; nonostante ciò, per la sua straordinaria capacità di adattamento, è riuscito a riprodursi «anche più del necessario», ricostituendo i branchi e spostandosi in diverse parti sia in Italia che in Europa. Il randagismo incontrollato dei cani nelle campagne e nelle zone periferiche ha permesso che nascessero cucciolate dagli accoppiamenti tra cane e lupo. Questi soggetti cresciuti e costituenti il branco sono talmente simili al lupo che per la distinzione della razza gli esperti devono ricorrere alla determinazione del loro DNA. Inoltre, pur essendo ibridi, possono riprodursi.
Le Associazioni Animaliste affilano le lame del duello nei confronti della UE che concretamente vuole il declassamento per il lupo, come già è avvenuto per la marmotta e lo stambecco in Alto Adige: l’accusano di un’azione vendicativa, in quanto un paio di anni fa la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha perso il suo pony sbranato dai lupi.
Inoltre, gli studiosi del comportamento della fauna selvatica mettono in guardia l’opinione pubblica sulla dissennatezza per voler abbattere alcuni esemplari. Infatti dichiarano che il lupo è un predatore dal carattere schivo che vive ed è stanziale con il suo nucleo familiare, il suo branco. Uccidere a vanvera alcuni esemplari scombinerebbe l’equilibrio rischiando di aumentare la loro pericolosità. Il lupo, inoltre è acerrimo rivale del cinghiale, animale, questo, che sta invadendo i centri urbani e che si è riprodotto in maniera abnorme, grazie anche all’incuria nella gestione da parte delle amministrazioni locali ed alla sciatteria dei cittadini riguardo il conferimento corretto dei rifiuti, specie quelli commestibili di cui gli animali selvatici si nutrono.
L’Italia con i suoi rappresentanti nell’Unione Europea è tra i paesi che ha votato a favore del declassamento sullo status di protezione del lupo. In più la recente modifica degli articoli di legge sull’attività venatoria voluta dal governo attuale ha provocato l’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, sempre dalla UE.
Nonostante ciò, sperando che almeno per il lupo ci sia un serio e continuo monitoraggio (cosa che nei riguardi dell’orso è stato inconcludente ed altamente disatteso), sono fiducioso che il lupo sopravvivrà anche a tale situazione. Non dimentichiamo che come super predatore e simbolo da sempre di forza, coesione nell’unità del branco e libertà, può soccombere solo alla potenza della tigre, ed è tutto dire …..!