Pugliesi e lucani in... odore di Olimpiadi, il sogno di una vita. Rimpianti, rassegnazione, attesa. Ecco cosa emerge dalle loro parole. Inizia Max Colaci, 35 anni, libero della Nazionale di volley: «Speravo che venisse rinviata. Sarebbe stata una follia mettere a rischio tutti. Capisco che le Olimpiadi per un atleta sono il massimo che si possa desiderare. Ma non sono tutto. E lo dico ben consapevole che l’anno prossimo avrò 36 anni e non so se rientrerò ancora nei piani del ct della nazionale azzurra. Sinceramente la situazione personale viene dopo in questi momenti. E francamente se mi avessero detto che si sarebbero disputate quest'anno non credo che avrei accettato di andare a Tokyo perché con due bambini piccoli, giocare, in questo momento è rischioso e la paura è tanta».
Era una delle speranze di medaglia della squadra azzurra di atletica. Quarta ai Giochi di Rio 2016, poi terza sia ai Mondiali di Londra che agli Europei di Berlino. Antonella Palmisano, 27enne marciatrice di Mottola, accoglie la notizia del rinvio con un misto di sollievo e tristezza: «Sono sollevata che le Olimpiadi non siano state cancellate ma solo rinviate. Purtroppo la notizia mi rattrista perché da quattro anni ogni singolo giorno era proiettato in funzione di Tokyo, e ora bisogna attendere un altro anno. Ma è giusto così».
La caccia al pass olimpico di Mauro De Filippis si è arrestata a Nicosia. Il poliziotto nativo di Taranto è in testa al ranking mondiale di tiro a volo, specialità trap (ovvero fossa olimpica): «Avevo voglia di farle perché ero nelle condizioni di poter centrare il tempo limite, ma di contro sono consapevole che la situazione attuale non permette affatto di gareggiare».
Il prossimo 25 luglio, Vito Dell’Aquila avrebbe dovuto esordire nella sua prima Olimpiade difendendo i colori dell’Italia del taekwondo categoria meno 58 chili. Appuntamento rinviato per il giovanissimo 19enne mesagnese, primo atleta azzurro pugliese ed italiano qualificatosi alla competizione giapponese: «Le mie motivazioni non cambiano, avrò più tempo per prepararmi».
Ventotto anni, potentina, punto di forza della squadra di fioretto femminile azzurra, Francesca Palumbo si dice d'accordo con la scelta di posticipare di un anno la rassegna olimpica. «Credo che la decisione di posticipare le Olimpiadi - ha detto - fosse una scelta obbligata e scontata. In un momento difficile e delicato come questo la priorità deve essere la salute. Non si può far finta di niente»
«Nessuna delusione anzi posso dire che la decisione di spostare le Olimpiadi di un anno sono quasi un sollievo», le parole di Domenico Acerenza, 25 anni, atleta potentino, uno dei punti di forza del nuoto azzurro nelle gare dei 400m, 800m e 1500m stile libero e nel nuoto di fondo.
«Ho sentimenti contrastanti - dice Elena Di Liddo, a un passo dal tempo-qualificazione per Tokyo nei 100 farfalla -. Avevo voglia di farle perché ero nelle condizioni di poter centrare il tempo limite, ma di contro sono consapevole che la situazione attuale non ci permette affatto di far svolgere le Olimpiadi, per la tutela della salute degli atleti e pperché un appuntamento del genere raccoglie troppa gente per poter essere gestito nel migliore dei modi».