Le Olimpiadi a un passo fino a qualche giorno fa. Poi tutto è cambiato. Dal sogno di virare a Tokyo al baratro di affogare nell’ignoto. Elena Di Liddo non ci crede ancora. La farfalla di Bisceglie, bronzo europeo in lunga nel 2018 e argento europeo in corta qualche mese fa nei 100 farfalla, rischia di non poter andare alle Olimpiadi. Lo sport italiano è fermo, sono saltati gli Assoluti di Riccione e per centrare la qualificazione resterebbe (solo?) il Sette Colli a giugno. Senza contare che adesso non c’è nemmeno la possibilità di allenarsi, data la chiusura di tutti gli impianti. «È stato fatto un decreto in cui si dice che gli atleti di interesse nazionale possono allenarsi ma in realtà non siamo messi nelle condizioni di farlo, soprattutto da Roma in giù - dice la 26enne allenata dal gioiese Raffaele Girardi –. Ovviamente i gestori degli impianti non hanno interesse ad aprire se non c’è utenza e quindi dobbiamo restare fuori dall’acqua. Forse qualcuno sarà più fortunato, gli atleti del Lazio, ad esempio, potrebbero avere la possibilità di allenarsi a Roma, ma sarebbe un controsenso spostarci tutti là, anche perché il decreto lo vieta».
«L’altro ieri mi sono allenata a casa - dice la giovane tesserata per il Circolo Canottieri Aniene - anche se non è come essere in palestra e soprattutto non è come nuotare. Non toccare l’acqua per tre settimane, nella speranza che dopo il 3 si possa tornare a una vita più o meno normale, è però comunque deleterio. È vero che ci sono sei mesi di allenamento nelle gambe, ma fermarsi così tanto non è per niente positivo». E allora che fare? «Niente, non si può fare niente, bisogna vivere alla giornata. Se spero che possano rimandare le Olimpiadi? Non so nemmeno io cosa augurarmi. Mi rendo conto che al momento il problema è solo nostro, è solo italiano, gli atleti stranieri sono già in forma olimpica. Ovviamente l’obiettivo primario deve essere la tutela della salute quindi dobbiamo attenerci tutti alle disposizioni del Governo».
Le tentazioni stando fuori dall’acqua sono tante. E se a livello psicologico è dura, non lo è meno da un punto di vista fisico: «Stando a casa si è portati naturalmente a mangiare di più. Il segreto è mantenersi sempre impegnati, anche dormendo, pur di stare lontano da troppo cibo, anche se per fortuna io da tempo ho trovato un giusto equilibrio». E a distrarla in questo periodo non c’è nemmeno lo studio. Il 23 aprile è fissata la seduta di laurea per il corso specialistico in Scienze Motorie: «Ho finito di studiare il giorno prima che uscisse il nuovo decreto. Ho dato anche l’ultimo esame e completato la tesi, spero solo che ad aprile sia finito tutto questo incubo».