Sangue e lava, la vita di San Gennaro e il suo legame con la città di Napoli. Si chiama Sanghenapule – Vita Straordinaria di San Gennaro lo spettacolo che Roberto Saviano porterà il 30 gennaio sul palco del Teatro Fusco di Taranto. La prima volta che lo scrittore, giornalista, sceneggiatore porta un suo lavoro nella città dei Due Mari.
Lo spettacolo è interpretato e scritto da Saviano con Mimmo Borrelli e racconta la napoletanità attraverso uno dei suoi simboli più importanti: il suo santo protettore San Gennaro e la ritualità che lo accompagna. Un intreccio di racconto e poesia che esalta la lingua napoletana in tutta la sua barocca bellezza. Mimmo Borrelli e Roberto Saviano, puntano al cuore di Napoli, città di sangue e di lava incandescente, esplorandone il mistero e la contraddizione. Così in questo viaggio l’attore e narratore percorrono alcune tappe della storia partenopea in una continua osmosi tra celeste e sotterraneo.
Saviano e Borrelli hanno tanto in comune. Primo fra tutti luogo di nascita, Napoli, poi la generazione, sono nati entrambi nel 1979. Inoltre hanno una maniera differente ma egualmente lucida e appassionata di leggere la napoletanità.
Per tutti e due, la centralità del lavoro sta nella parola, quella di Saviano come unica possibilità di resistenza. Mentre per Borrelli la parola è vissuta in una costante contaminazione tra letterario e popolare. Entrambi hanno raccontato l’inferno della criminalità, Saviano attraverso la cronaca, Borrelli quasi in forma di tragedia classica.
Il filo conduttore dello spettacolo che portano in scena è il sangue. In una messa in scena composta non solo di parole, ma anche di luci e suoni, con una colonna sonora originale eseguita dal vivo. «È il sangue che si scioglie – ha raccontato Roberto Saviano - rinnovando ogni anno il patto tra il santo e la sua gente; è il sangue dei primi martiri cristiani, ma anche quello dei “martiri laici” della Repubblica partenopea, che a fine Settecento tentò di opporre l’ideale democratico all’oppressione borbonica; è l’emorragia dell’emigrazione nei primi decenni del Novecento, quando migliaia e migliaia di italiani varcarono l’oceano in cerca di un futuro migliore; è il sangue versato sotto le bombe della Seconda Guerra mondiale; è, infine, quello degli agguati di camorra».
Sanghenapule rientra nell’ambito di «Terra e Libertà». La rassegna è organizzata dall’Associazione Culturale AFO6, Puglia Culture – Circuito Teatrale ed il Teatro Comunale Fusco. Quello portato in scena da Roberto Saviano, sarà il secondo spettacolo in programma dopo la La valigia della libertà, scritto e raccontato dalla giornalista e conduttrice televisiva tarantina Valentina Petrini.
«Si tratta – hanno spiegato gli organizzatori - di una rassegna teatrale nata con l’intento di legare il concetto di appartenenza ad un territorio, a quello di libertà, di obbedienza, disobbedienza, autodeterminazione, attraverso storie ed autori, teatro e musica».
I biglietti sono in vendita sul circuito Viva Ticket e presso il botteghino del Teatro Comunale Fusco.