Un pediatra alla testa della Democrazia Cristiana. Dal rapimento di Aldo Moro agli spettacoli di burattini in ospedale, la vita di Benigno Zaccagnini si snoda tra i palazzi romani e gli ambulatori infantili della Romagna. A trentacinque anni dalla scomparsa, Rai Cultura lo ricorda attraverso il format «Italiani», in onda oggi alle 11.45 su Rai Storia. Tra le testimonianze, ci sono quella della moglie Anna Busignani, della moglie di Riccardo Muti, Cristina Mazzavillani Muti, e degli ex parlamentari Guido Bodrato ed Emanuele Macaluso.
Benigno Zaccagnini, detto «l’onesto Zac», si presenta come un protagonista della prima Repubblica. Parlamentare per dieci legislature - dall’Assemblea costituente del 1946 alla morte nel 1989 - è segretario della DC dal 1975 al 1980, durante gli anni delle Brigate rosse e del rapimento dell’amico e maestro Aldo Moro, durante il quale sostiene a malincuore la linea della fermezza.
Non dimentica però mai la Romagna e l’attività di medico pediatra, sua professione prima di entrare nella Resistenza. Per anni coniuga gli impegni nella capitale con gli spettacoli della «Compagnia dei tre dottori», partecipando costantemente in prima persona alle rappresentazioni coi burattini in ospedali, asili e scuole.
Per dedicarsi alla sua terra natale rinuncia perfino a incarichi nelle istituzioni. Il caso più famoso che resterà negli annali è il suo rifiuto a correre per la Presidenza della Repubblica nel 1971 dopo il settennato di Saragat.