A trent’anni dalla sua tragica scomparsa il programma satirico televisivo «Blob» dedica oggi alle 20 una puntata speciale a Kurt Cobain. Con filmati rari, interviste e tutta la sua musica, «Kurt» di Cristiana Turchetti ricorderà uno dei migliori e iconici interpreti del rock di tutti i tempi. Il noto frontman dei Nirvana, suicidatosi a 27 anni con un colpo di fucile alla testa nella sua casa di Seattle sul lago Washington, rimane l’icona musicale degli anni Novanta. Lui, definito un genio, che partorì il grunge, un nuovo modo di intendere il rock.
Il tributo televisivo di «Blob» tornerà sulla vita bella e maledetta di «Kurt», il quale utilizzava lo strumento musicale come protesta contro l’establishment politico e culturale del momento. Il ragazzo biondo e malinconico di Aberdeen, dove vi era nato il 20 febbraio del 1967, è stato, suo malgrado, un’icona. Con i Nirvana era riuscito a sintetizzare quei fermenti musicali che si concentravano a Seattle rendendoli però universali. «Nevermind», uno degli album rock più importanti della storia, nel 1991 ha clamorosamente portato la musica indipendente in vetta alle classifiche, dando voce alle inquietudini di quella che allora veniva chiamata la Generazione X, come è stata raccontata nel libro di Douglas Coupland. È proprio sulla scia di questo clamoroso successo che il Grunge ha conquistato il mondo della musica. E non solo. La rabbia e il dolore post punk dei Nirvana sono diventati la voce di una generazione ma evidentemente Cobain non voleva e non poteva reggere quel ruolo.
















