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Morandi e l'amore per Matera dagli Anni ‘60: «Ci torno sempre con piacere»

 
Enzo Fontanarosa

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Enzo Fontanarosa

Morandi e l'amore per Matera dagli Anni ‘60: «Ci torno sempre con piacere»

Martedì «Go Gianni Go». Ad aprile era sul set della fiction Imma Tataranni

Domenica 23 Luglio 2023, 14:12

MATERA - Già al suo esordio, andava «a cento all’ora». E non ha più smesso di farlo dal 1962, appena diciottenne. Oggi, alla soglia degli 80 anni, Gianni Morandi è ancora in splendida forma non solo artistica. È inarrestabile. Non è una scelta a caso, dunque, il titolo GO Gianni GO dato alla tournée che lo sta vedendo protagonista in giro per l’Italia e martedì 25 lo porterà a Matera sul palco della Cava del Sole – David Sassoli (Strada Statale 7 – via Appia) per il festival Sonic Park.

Evviva!, urlano i suoi tanti fan di ogni età, che lo attendono. Ma non è solo in segno di plauso, visto che l’esclamazione dà il nome all’ultimo lavoro discografico, e al singolo estratto, del «sempreverde ragazzo di Monghidoro». Il quale, in scena con un gruppo di tredici elementi, proporrà una speciale scaletta dai grandi «classici» del suo repertorio (oltre 500 canzoni in 60 anni di carriera) ai suoi ultimi successi.

Per Morandi è un ritorno in città, dopo le tre giornate intense dello scorso aprile che lo hanno visto sul set per le riprese della terza stagione dello sceneggiato tv Imma Tataranni. Ora torna per il suo spettacolo tanto atteso.

Ci ha proprio preso gusto per Matera. Ce lo confessi: l’attirano più i suoi paesaggi o la cucina locale?

«Matera è una città magica, sono contento di poter tornare per incontrare ancora questo pubblico tanto affettuoso che mi ha accolto con simpatia e calore quando sono stato qui per le riprese di “Imma Tataranni”. Non vedo l’ora di potermi esibire in una location unica come questa della Cava del Sole e di divertirmi con tutti quelli che avranno piacere di cantare con me. Sicuramente però troverò anche il tempo per degustare la vostra buonissima cucina!»

Nella sua lunghissima carriera c’è già stato in città. Che ricordi ha?

«Il mio primo spettacolo a Matera l’ho tenuto negli anni ’60, pochissimo tempo dopo l’incisione del mio primo disco, e ho dei ricordi molto belli di quel periodo. Ci sono venuto poi diverse altre volte come turista: è una città molto bella, unica nel suo genere e ogni volta che ci torno scopro sempre qualche nuovo scorcio che mi stupisce».

Qual è il suo segreto per essere sempre giovane? Anche se il concetto è abusato, definirla l’eterno ragazzo della canzone italiana rende però appieno la sua immagine di artista completo e curioso, sempre pronto a misurarsi con ciò che è nuovo. Non è da tutti, ovvio. In lei convivono un talento naturale e tanta umiltà, impegno e coerenza. Chi pensa che tra i giovani possa o possano essere i suoi “eredi”? Insomma, solo uno su mille ce la fa?

«Sono sempre stato una persona abbastanza attiva, non mi piace stare con le mani in mano a poltrire sul divano e, soprattutto, amo moltissimo il mio lavoro. Vedere che ancora tante persone hanno voglia di divertirsi insieme a me mi dà una carica forte. Non mi piace parlare di “eredi”, ma penso che in questi ultimi anni ci sia una produzione giovane con un livello artistico davvero alto. In questo caso credo che, con l’impegno e la dedizione che vedo in tanti ragazzi, molti più di “uno su mille” ce la possano fare».

In scaletta, per il suo tour 2023, oltre ai suoi sempreverdi successi, proporrà il brano “Evviva!”, realizzato con l’altro “ragazzaccio” Jovanotti, e che dà il titolo anche al suo ultimo lavoro discografico. Pensiamo alla precedente collaborazione con Rovazzi. I giovani, ma anche i duetti, sono parte cospicua della sua fantastica carriera. Quali altre sorprese ci riserverà ancora?

«Mi considero molto fortunato perché nella mia lunga carriera ho avuto la possibilità di collaborare con tanti artisti e autori diversi. Negli ultimi anni mi sono divertito a lavorare con cantanti molto più giovani di me, ultimo fra tutti Sangiovanni con il quale abbiamo realizzato una versione 2.0 di “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”. Lavorare con gli altri è uno stimolo forte che da sempre mi dà grande energia. Nell’immediato futuro sarò concentrato sulle date estive del mio tour, ma non mi precludo nuove sorprese che potranno arrivare».

Che futuro e che ruolo può ancora avere il Festival della canzone Italiana di Sanremo, che a febbraio a condotto con Amadeus?

«Sanremo negli ultimi anni e, sicuramente, anche negli anni a venire ha, avuto e avrà un ruolo importantissimo nella nuova produzione musicale. Il Festival della canzone italiana è tornato ad essere una vetrina di grande rilievo sia per i giovani ma anche per gli artisti che hanno già una lunga carriera alle spalle. Durante la mia partecipazione nell’edizione del 2022 con “Apri tutte le porte”, poco prima di salire sul palco avevo un po’ di ansia ma la sensazione di condivisione e allegria che si respirava dietro le quinte mi ha aiutato a godermi al meglio quel momento. Devo anche dire che un grande merito di questo cambiamento va attribuito, in anni recenti, alla direzione e conduzione di Amadues ma anche di Claudio Baglioni e Carlo Conti».

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