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Serie TV
13 Marzo 2022
Redazione Spettacoli
Si chiamava Rosa Montmasson, stiratrice e lavandaia. Fino a quando - complice l’amore - diventò una dei Mille di Garibaldi, l’unica a esserlo ufficialmente. Una delle storie di donne del nostro Risorgimento alle quali Walter Barberis - docente di Storia Moderna all’università di Torino e presidente della Giulio Einaudi Editore - rende omaggio nel palinsesto della sua «Domenica Con», lo spazio curato da Giovanni Paolo Fontana ed Enrico Salvatori, in onda oggi dalle 14 alle 24 su Rai Storia.
«La partecipazione femminile a tutti i grandi episodi del Risorgimento - dice Barberis - non fu affatto limitata e periferica: ci furono donne del popolo, dell’aristocrazia e della borghesia che si distinsero e sono radicate nella memoria. Come Anita Garibaldi, Rosa Montasson, la carbonara Cristina di Belgioso o l’inglese Jessie White, la corrispondente di guerra di Garibaldi, di cui Carducci scrisse: «Abbiamo avuto uno scrittore sociale, capace di restituirci le idee della democrazia.
Era una donna ed era inglese». Barberis sfoglia il palinsesto di Rai Storia - tra documentari e speciali - dallo Statuto Albertino all’unificazione dell’Italia, anche attraverso l’arte, la letteratura e i ritratti di personaggi come Cavour, Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele II, Cattaneo. Nomi diventati sinonimo di Risorgimento, una spinta verso l’Italia unita, nata a Torino con i Savoia. Ma sarebbe sbagliato, dice Barberis, considerarla «esclusiva» della dinastia: «In realtà, arrivarono molto tardi a considerare come obiettivo l’unificazione italiana. È vero, però, che Torino fu il luogo di incubazione di idee e associazioni all’origine del movimento per l’Unità. Questo fece sì che chi aveva a cuore un sentimento di indipendenza e in mente idee di libertà, si raccolsero a Torino».
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