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Crollo palazzina ora troppi controlli proteste a Barletta

 
Crollo palazzina ora troppi controlli proteste a Barletta

Giovedì 17 Novembre 2011, 15:02

03 Febbraio 2016, 00:04

BARLETTA – Troppe sanzioni e troppi controlli dopo il crollo della palazzina avvenuto il 3 ottobre scorso a Barletta e nel quale morirono cinque persone, quattro operaie 'in nerò di un laboratorio tessile e la figlia 14enne dei proprietari dell’opificio: per questa ragione alcune centinaia di persone hanno preso parte oggi alla manifestazione di protesta organizzata dalla Associazione manifatturieri terzisti, la Amt Bat (Barletta-Andria-Trani). Datori di lavoro, piccoli imprenditori titolari di opifici tessili insieme alle loro operaie, circa 300 persone in totale, e anche il parroco della chiesa di San Giacomo, hanno sfilato da via Trani, dove inizia la zona industriale, fino al palazzo di città, passando per la prefettura: qui il corteo ha sostato, e i manifestanti hanno applaudito in segno di protesta contro il “disinteresse delle istituzioni, che con noi – hanno detto – si fanno vive solo per sanzionarci perchè non siamo in regola, ma nessuno ci offre alternative o la possibilità di lavorare come si deve”. 

I controlli nelle piccole e micro aziende cittadine si sono moltiplicati dall’indomani del crollo di via Roma, nel quale sono morte cinque donne, tra cui quattro operaie di un opificio al piano terra dello stabile crollato. Subito dopo si è costituita l’associazione, presieduta da Raffaele Dipalma. “Non siamo per l’illegalità – spiega Dipalma – ma non vogliamo essere i capi espiatori di responsabilità altrui e sappiate che se nell’associazione, siamo un centinaio, c'è qualcuno che pensa di usarci per nascondersi, per imboscarsi, saremo noi per primi a denunciarlo”. “Chiediamo solo – aggiunge – che nei nostri confronti non vi siano condotte punitive, di essere messi nelle condizioni di lavorare e non chiudere le nostre aziende, io mi chiedo perchè questi controlli, che devono essere compiuti, prima di ora erano blandi e scarsi, la legge esiste da 40 anni”. 

Con i manifestanti è sceso in piazza anche il parroco della chiesa di San Giacomo, don Sabino Lattanzio, in prima linea con la categoria sin da dopo il crollo. “Sono stato attaccato per le cose che ho detto ma le ribadisco, ora – afferma – la cosa importante è mantenere i livelli occupazionali, non punire queste persone che danno lavoro ma metterle nelle condizioni di essere in regola, di emergere, così che quei quattro euro l’ora aumentino, qui sono bravi a parlare quelli che stanno nei palazzi, ma rischia di scoppiare una guerra fra poveri”.
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